“Due giorni indimenticabili, piene di tantissime emozioni che si riassumono in tre concetti: “andate, senza paura, per servire” il messaggio di Angelica racchiude l’esperienza di questa Gmg Rio 2013.

Questa Gmg è stata vissuta in tanti modi e da tante persone: il papa ha ricordato i nonni, ha abbracciato i bambini, ha chiamato i giovani a fare chiasso. E grazie anche ai mezzi di comunicazione molti hanno potuto ascoltare le parole del papa, avere i brividi di fronte alle immagini della spiaggia di Copacabana, scoprire l’immagine di Nostra Signora de Aparecida. Anche le immagini in Tv, i social network hanno contribuito a una vicinanza e partecipazione come mai prima per chi da casa ha seguito il viaggio del papa e potuto assaporare i gesti, le parole che ci ha consegnato. A molti, soprattutto a chi l’esperienza della Gmg l’ha vissuta e conosce l’emozione e la gioia di trovarsi lì tra migliaia di giovani, di bandiere, di sentirsi parte della storia, saranno venuti i brividi di fronte allo spettacolare scenario della spiaggia di Copacabana all’ombra, anzi alla luce del Cristo Redentore. Anche Papa Francesco con meraviglia e stupore ha raccontato ai giornalisti tornando verso Roma, il colpo d’occhio che lui aveva dall’altare dove era. 4 km di spiaggia a Copacabana dove si sono riuniti 3 milioni di giovani, non per il papa ma per ascoltare  Gesù che “si rivolge a ognuno di voi, dicendo: “È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione! Oggi, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Che cosa ci dice il Signore?Tre parole: Andate, senza paura, per servire.” È ciò che ha detto il papa nell’omelia di chiusura delle giornate della gioventù, con queste tre parole chiave dell’impegno a cui è chiamata tutta la Chiesa, a partire dai giovani.

L’esperienza della Gmg è stata assaporata anche da chi non è potuto andare fisicamente a Rio, tante le proposte in tutta Italia e anche grazie alla proposta della pastorale giovanile della regione Marche, che ha permesso di vivere “Per chi resta…Gmg a Loreto”. Insieme ai giovani delle diocesi marchigiane e ai partecipanti al campo regionale missionario “Lascia un’impronta”, svoltosi in concomitanza con i giorni della Gmg, anche un bel gruppo della nostra diocesi, più di una trentina, dalle parrocchie di Cristo Re, Madonna del Suffragio e S. Pio X hanno partecipato alla veglia e alla celebrazione al Centro di pastorale Giovanni Paolo II a Montorso. Insieme hanno vissuto, grazie al collegamento con la spiaggia di Copacabana, la veglia con il papa Francesco, poi durante la notte ci sono state le fontane di luce, luoghi dove poter adorare, confessarsi e incontrare nel dialogo un sacerdote. Così anche chi non è partito o non ha mai vissuto ancora una Gmg ha potuto assaporare il clima delle giornate mondiali della gioventù, la condivisione della fede con altri giovani, percepire il senso dell’appartenenza attraverso un’esperienza di confronto e vicinanza con altri giovani, la gioia di non aver paura di far festa anche sul treno che li ha portati a Loreto, proprio come accade alle Gmg.

“Ci ha colpito l’entusiasmo della fede di questi giovani, e la contentezza di essere insieme, di aver fatto un’esperienza insieme” ha detto Matteo Vallese della parrocchia di Cristo Re, che ha accolto con fiducia la proposta di partecipare, e chissà magari con lo sguardo a Cracovia 2016 per la prossima Gmg. La tv di Loreto Maria Vision ha anche indetto un concorso per votare la foto più bella di questa due giorni a Loreto, in collegamento con la Gmg.

Così come ha detto il papa alla partenza da Rio: “Parto con l’animo pieno di ricordi felici; e questi – sono certo – diventeranno preghiera.”, ci auguriamo questa sia anche l’esperienza di questi giovani, sia chi ha vissuto la Gmg a Rio, sia chi è rimasto qui e l’ha assaporata condividendone lo spirito con altri giovani. Per tutti il mandato di andare e fare discepoli.

Andare è la cifra di questo papa, testimoniato dal suo stesso andare verso il popolo, le persone, nell’incontro con i tossicodipendenti, con gli abitanti della favelas, nell’abbraccio con tutti. Un richiamo forte per tutta la Chiesa, a cominciare dalle persone, dalle parrocchie, dalle diocesi. Ha sottolineato ai vescovi dell’America Latina, dopo aver delineato alcune tentazioni, che “la posizione del discepolo missionario non è una posizione di centro bensì di periferie: vive in tensione verso le periferie… incluse quelle dell’eternità nell’incontro con Gesù Cristo. Nell’annuncio evangelico, parlare di “periferie esistenziali” decentra e abitualmente abbiamo paura di uscire dal centro. Il discepolo missionario è un “decentrato”: il centro è Gesù Cristo, che convoca e invia. Il discepolo è inviato alle periferie esistenziali.”. Un invito carico di fiducia e speranza ai giovani nella costruzione del futuro, un invito a tutti al dialogo, alla solidarietà in questo nostro tempo, che ha definito il “kairos della misericordia”. Le giornate della Gmg si sono concluse, ma il mandato dato è l’inizio di un nuovo cammino.  Intanto siamo pronti ad accogliere i giovani che torneranno da Rio e a lasciarci coinvolgere dal loro entusiasmo.

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