Di Daniele Rocchi

Sarà Cracovia, in Polonia, nel 2016, ad ospitare la prossima edizione internazionale della Giornata mondiale della gioventù. Lo ha annunciato Papa Francesco al termine della Messa che oggi a Copacabana ha chiuso la Gmg di Rio de Janeiro. Grande la soddisfazione dei giovani polacchi presenti a migliaia in Brasile. All’annuncio hanno sventolato le loro bandiere facendo sentire e notare la loro presenza. La Giornata mondiale della gioventù ritorna così in Polonia dopo l’esperienza significativa del 1991, quando la VI edizione si svolse a Czestochowa (Polonia). In quell’occasione si registrò il primo grande incontro tra i giovani dell’Est e dell’Ovest europei dopo la caduta del muro di Berlino. La scelta di Cracovia parte dal 2011, in settembre, quando l’arcivescovo della città polacca, il cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario di Giovanni Paolo II per quarant’anni circa, invita Benedetto XVI, pochi mesi dopo la beatificazione del Papa polacco. “Spero che dopo Rio de Janeiro, la gioventù del mondo s’incontri a Cracovia al santuario del Beato Giovanni Paolo II”, dichiarò allora alla Radio Vaticana il cardinale. Alla fine del 2012 l’invito viene replicato da parte della Conferenza episcopale polacca. Il suo presidente, monsignor Stanislaw Gadecki, arcivescovo di Poznan, invita il Papa a prendere parte al 1050° anniversario del battesimo della Polonia nel 2016.

Grande oggi la soddisfazione del cardinale Dziwisz: “Aspettavamo da tempo questa Giornata – dichiara al Sir subito dopo l’annuncio di Papa Francesco – il Papa è stato invitato a venire in Polonia dall’episcopato, dal Governo e soprattutto dai giovani. Tutto è cominciato da loro a Madrid quando, dopo aver saputo di Rio, hanno detto ‘ora a Rio de Janeiro, dopo a Cracovia’”. “Cracovia – afferma l’arcivescovo – è la città di Giovanni Paolo II e, in tal modo, vogliamo festeggiare la sua canonizzazione e ricordarlo come colui che istituì la Gmg”. Il cardinale guarda ai tre anni di lavoro che attendono la Polonia ma anche al futuro: “La Gmg sarà un’occasione per promuovere tutta la pastorale della gioventù perché si realizzi quello di cui parlava Giovanni Paolo II a Tor Vergata nel 2000, quando parlò dei giovani come delle Sentinelle del mattino, e che oggi porta avanti Papa Francesco. Le Gmg aiutano a risvegliare forze giovani e sane come quelle che vediamo qui. Tanti giovani che seguono il Vangelo devono rivolgersi, in spirito di missionarietà, anche ai loro coetanei che non credono”. “Con Cracovia la Gmg torna in un’Europa non del tutto scristianizzata ma laicista. Tuttavia – conclude il cardinale Dziwisz – crescono anche nuove forze con la Chiesa capace di rinnovarsi, di proporre speranza in un futuro migliore per la società. Questi giovani portano speranza, solidarietà, sostegno per i più bisognosi. Le persone con disagio sono anche in Europa”.

“Una grande sfida per la Polonia, ma anche per l’Europa tutta”, spiega al Sir suor Dorothy Domin, religiosa polacca, ma residente in Nord America, a Vancouver. Anche lei, come le altre migliaia di polacchi presenti a Rio, ha esultato alla notizia che la prossima Gmg sarà proprio nella sua terra natale, a Cracovia. “Sarà una sfida – prosegue – per la Chiesa cattolica, ma anche per tutto il Paese”. Non ha timori sulla riuscita dell’evento, è certa che la terra del beato Giovanni Paolo II sia pronta a ricevere nuovamente quest’evento, dopo la Gmg di Czestochowa del 1991. Anzi, proprio dalla Polonia, grazie alla prossima Gmg, potrà partire un “rinnovamento della fede in grado di contagiare tutto il Continente, che ha bisogno di guide e testimoni autentici per rigenerarsi”. Guide e testimoni “come fu il beato Papa Giovanni Paolo II, come è stato Benedetto XVI e come, oggi, è Papa Francesco”. Ma come sono chiamati a essere, conclude la religiosa, pure “i tanti giovani che partecipano alle Gmg, una volta tornati a casa”.

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