I lavori fervono, giorno e notte, lungo i 4 chilometri della spiaggia sabbiosa più famosa del Brasile, quella di Copacabana, quartiere (bairro) della zona sud di Rio De Janeiro, la città carioca che si appresta ad ospitare dal 23 luglio (fino al 28) la XXVIII Giornata mondiale della Gioventù. Grandi, enormi maxischermi punteggiano la passeggiata caratterizzata dal marciapiede che mostra il motivo tipico ad onde che si dispiega per tutta la lunghezza del quartiere, che con i suoi 400 mila abitanti è tra i più densamente popolati al mondo. E lo sarà ancora di più quando su questa spiaggia si riverseranno centinaia di migliaia di giovani giunti per salutare ed ascoltare Papa Francesco, il primo pontefice latinoamericano che viene in visita nel suo Continente. Dal Posto Dois al Posto Seis, le torrette 2 e 6 dei bagnini che delimitano la spiaggia, si svolgeranno la messa di apertura della Gmg (23 luglio), l’accoglienza del Papa (25 luglio) e il giorno dopo, la Via Crucis, prima del trasferimento a Guaratiba per la veglia e la messa finale. Rio De Janeiro e la sua spiaggia più nota sono abituati a questi eventi che ogni anno ospitano milioni di persone come a Capodanno e ai numerosi concerti. I Rolling Stones, nel 2006, attirarono a Copacabana 1,3 milioni di spettatori. Un record destinato a crollare impietosamente nei giorni della Gmg.

“Questa volta nell’aria si respira un’attesa diversa”, racconta al Sir don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile. Don Michele da qualche giorno è a Rio per allestire Casa Italia, ospitata in Rua Barao de Ipanema 85, a pochissima distanza dalla spiaggia, nella parrocchia di San Paolo dei Padri Barnabiti. Trenta persone, tra volontari e addetti, stanno lavorando alacremente per aprire le porte di Casa Italia dal 19 luglio, quando sono attesi i primi pellegrini italiani a Rio. “La città è tappezzata di manifesti e indicazioni con il logo della Gmg. A fare gli onori di casa sono le famiglie e le parrocchie della città. I pellegrini saranno accolti nelle strutture parrocchiali e molte famiglie hanno ceduto le loro case ai giovani in arrivo, adattandosi anche a dormire su divani e poltrone. L’accoglienza che vediamo sin da ora è fantastica e il tutto avviene tra sorrisi e grande fraternità”. Ospitalità a suon di musica, preghiera e allegria, come nel più tipico costume carioca. “Il clima è coinvolgente, invita ad aprirsi – continua don Falabretti – e non si ha per nulla l’idea di una città militarizzata per evitare episodi di criminalità. Proprio ieri sera facevamo con gli altri di Casa Italia due passi in spiaggia e abbiamo notato solo una macchina della Polizia. La gente si ferma e ti saluta sorridente e basta girarsi che si notano simboli della Gmg ovunque. C’è grande attesa a Rio per la Gmg”.

In queste ore non si lavora solo a Copacabana. Anche a Casa Italia non ci si ferma un attimo. Bisogna allestire la segreteria dove verranno consegnati ai giovani azzurri i kit del pellegrino, quelli forniti dall’organizzazione brasiliana, il media center che farà da ponte con l’Italia rilanciando informazioni e materiale che sarà pubblicato sui siti web, tra i quali il Sir (www.agensir.it). Nel cortile di Casa Italia, accessibile a tutti i pellegrini italiani, sarà disponibile gratuitamente il Wi-Fi che permetterà loro di comunicare con parenti e amici. Accanto al cortile, la chiesa dei Barnabiti, uno dei luoghi di catechesi in lingua italiana. “Si lavora per essere pronti. Si dice ‘casa’ e si dice tutto. Una porta che si apre, qualcuno che ti aspetta, le cose che ti servono” spiega il responsabile del Snpg che poi si rivolge ai giovani italiani in arrivo, oltre 7500: “Vi aspettiamo: terremo le porte aperte, perché anche se siamo in una terra lontana, non manchi a nessuno un luogo accogliente, una mano tesa, il sorriso di un volto per far sentire ciascuno a proprio agio come a… casa!”. Ma ad accogliere i nostri giovani ci saranno anche i sorrisi di quelli brasiliani. Che la festa abbia inizio!

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