GROTTAMMARE – In attesa di celebrare, venerdì 26 luglio, la Giornata nazionale di solidarietà con il Popolo Saharawi, l’amministrazione comunale rilancia la campagna di solidarietà “Sorrisi nel deserto”, con l’abbinamento al Festival nazionale dell’umorismo “Cabaret, amoremio!”.

Anche l’edizione numero 29 della manifestazione – in programma venerdì 2 e sabato 3 agosto nel Parco delle Rimembranze –, dunque, sosterrà il diritto all’autodeterminazione del Popolo del deserto.

Come ogni anno, negli inviti partiti in questi giorni all’indirizzo di diverse autorità del territorio, il sindaco Enrico Piergallini ricorda la possibilità di contribuire, con il corrispettivo del biglietto di ingresso, alla raccolta dei fondi necessari a sostenere il programma di accoglienza sanitaria per i bambini della comunità Saharawi: “Da tempo l’amministrazione comunale di Grottammare promuove progetti che sostengono le popolazioni più deboli, afflitte dalla povertà o funestate dalla guerra. Pensiamo che anche la cultura possa dare il proprio contributo e che i rappresentanti delle istituzioni e della politica possano per primi impegnarsi in questa. Il ricavato sarà destinato al finanziamento delle iniziative attivate dal Comune di Grottammare. In questo modo, la cultura potrebbe nuovamente essere un veicolo di pace e di solidarietà tra gli uomini”.

In queste settimane, dal 1999, il Comune di Grottammare ospita una ventina di bambini Saharawi, affetti da gravi patologie.
Assistiti dai volontari dell’associazione Rio de Oro onlus, braccio operativo del progetto, i piccoli stanno seguendo percorsi sanitari ad hoc, impossibili da avviare negli ospedali allestiti nei campi del deserto, dove la comunità Saharawi vive sfollata da quasi 40 anni.

Il comune di Grottammare, con il coordinamento della Consulta per la fratellanza tra i popoli, si impegna annualmente a favorire questi soggiorni sanitari con l’organizzazione di eventi e iniziative per raccogliere i fondi necessari a sostenerli ma anche con appelli per veicolare presso l’opinione pubblica la causa di un Popolo che attende da decenni di rientrare nei territori di origine e dare seguito al referendum per l’autodeterminazione. Un diritto affermato anche da una risoluzione dell’ONU, totalmente disattesa dal governo marocchino che ha occupato le terre saharawi dopo l’abbandono della Spagna delle colonie nordafricane.

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