REGIONE MARCHE – Martedì 9 luglio ad Ancona presso la Sala del Consiglio della Regione Marche, le RSU dei lavoratori degli stabilimenti INDESIT di Melano, Albacina e Comunanza assistite dalle Segreterie di FIM, FIOM e UILM delle Marche, hanno partecipato al Consiglio Regionale aperto ed hanno illustrato al Governatore della Regione Marche, agli Assessori ed a tutto il Consiglio Regionale lo stato della vertenza Indesit che in seguito alla comunicazione del 4 giugno 2013 da parte della Direzione Aziendale di volere adottare un piano industriale che riorganizzerebbe profondamente le attività produttive del Gruppo, potenziando ed estendendo quelle realizzate in paesi “low cost” – Polonia e Turchia – e riducendo in modo consistente quelle italiane con il ridimensionamento dello stabilimento di Comunanza e la chiusura di due impianti produttivi, uno in provincia di Caserta e un altro nell’area fabrianese, lo stabilimento di Melano di Fabriano.

Riteniamo tale piano insostenibile sia dal punto di vista industriale, sia dal punto di vista sociale in quanto:
– ridimensiona l’industria manifatturiera locale e nazionale;
– produce rilevanti ed immediati effetti negativi anche sul distretto industriale fabrianese, già messo in ginocchio dalla crisi della Antonio Merloni e di tutto il settore dell’elettrodomestico;
– penalizza un indotto che rappresenta una vera eccellenza del tessuto industriale regionale;
– comprime ulteriormente gli occupati in un momento già tanto difficile per il nostro territorio.”

“Nel corso degli ultimi anni, l’Indesit ha chiuso gli impianti produttivi di Refrontolo (Treviso), Brembate (Bergamo) e None (Torino), e localmente ha già fortemente ridotto l’occupazione diretta ed indiretta di oltre 400 persone.

Tutto questo rende evidente il progressivo disimpegno industriale di Indesit nel territorio ed in Italia.

Riteniamo che la fase economica e la caratteristica del territorio aggravi il processo di desertificazione industriale.
Le RSU, le OO.SS. il Governatore delle Marche, gli Assessori e tutta la Giunta Regionale , per tutte queste ragioni non possono né condividere, né accettare, l’ipotesi di delocalizzazione produttiva e di ridimensionamento industriale e occupazionale avanzata da Indesit.

Mettiamo in evidenza che è grazie allo sforzo, la caparbietà, il lavoro di tre generazioni di persone di questa comunità, che l’Indesit è nata, cresciuta ed è diventata una delle multinazionali leader mondiale del settore dell’elettrodomestico.

Per queste ragioni il Governatore, gli Assessori e tutta la Giunta si impegnano a sostenere ogni iniziativa di lotta promossa dalle Organizzazioni sindacali e dalle Rsu degli stabilimenti Fabrianesi e di Comunanza.

Inoltre il Governatore, gli Assessori e tutta la Giunta regionale si adopereranno ad utilizzare tutti i canali istituzionali e politici per contrastare il piano, con l’obiettivo di convincere il Gruppo Indesit e la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti, a ritrovare nel proprio essere una grande azienda italiana, che all’Italia deve le sue origini e il suo successo, le ragioni per modificare le proprie scelte industriali, continuando ad investire nel nostro territorio, per il futuro dell’industria marchigiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel territorio.

Inoltre il Governatore e gli Assessori competenti proporranno e chiederanno al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Lavoro di attivare azioni a supporto del lavoro, per il mantenimento delle attività industriali in Italia e la salvaguardia dell’ occupazione.

La realizzazione dell’obiettivo di un nuovo piano industriale della Indesit, in grado di garantire un adeguato livello di investimenti in nuovi prodotti e nei processi produttivi e il mantenimento delle produzioni e dei livelli occupazionali sonono oggi la priorità per le lavoratrici e i lavoratori e per tutte la comunità rappresentata dal Consiglio Regionale delle Marche anche per la salvaguardia del loro tessuto economico e sociale.

Constatato
che nell’ambito della vertenza Indesit il Governo Regionale ha proposto al Ministero dello Sviluppo Economico di attivare una piattaforma di ricerca e sviluppo, quale progetto di politica industriale di difesa attiva del settore degli apparecchi domestici e professionali, anche in considerazione della specializzazione produttiva più elevata in Italia a cui fa riscontro l’assenza di centri di ricerca nella regione, con la collaborazione dei Ministeri interessati, delle Regioni Marche e Campania, delle relative Università e del C.N.R.;

Considerato
che tale intervento nazionale risulta indispensabile sia perché tale vertenza è simbolica sul futuro dell’industria e del made in Italy del Paese, sia perché la Regione può operare solo a sostegno delle PMI e quindi le politiche per la competitività delle grandi imprese richiedono interventi di scala nazionale che possono essere garantiti solo da una coerente e incisiva azione di politica industriale nazionale di settore;

Tutto ciò premesso e considerato, l’assemblea legislativa della Regione Marche esprime forte preoccupazione per gli effetti occupazionali, economici e sociali del piano Italia di Indesit e ampia solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti;

Ritiene che il Piano di Indesit debba essere ritirato, al fine di offrire garanzie in termini di investimenti e tutela dei livelli occupazionali in Italia

Condivide la richiesta pressante del Governo Regionale al Ministero dello Sviluppo Economico per l’attivazione nelle Marche di un intervento di politica industriale nazionale basato sulla realizzazione di una piattaforma di ricerca e innovazione, al fine di tutelare il lavoro guardando al futuro e investendo su prospettive durature di sviluppo per il comparto degli apparecchi domestici e professionali, che costituisce un punto di forza insostituibile nella struttura occupazionale e produttiva della comunità marchigiana.

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