di Daniele Rocchi

Un programma che per la Gmg prevede oltre 50mila azioni e che fa parte del piano della Segreteria straordinaria di Sicurezza per i grandi eventi (Sesge) del Ministero di giustizia, che coordina la sicurezza insieme al Ministero della difesa. Programmi dettagliati che non permettono improvvisazioni con migliaia di uomini pronti ad intervenire, 1.300 solo nella spiaggia di Copacabana.

Un evento sicuro. “Un evento sicuro. Non c’è nessuna possibilità che la Gmg venga annullata”: non ha dubbi il segretario per la Sicurezza dello Stato di Rio de Janeiro, José Mariano Beltrame. Gli oltre due milioni di pellegrini che da ogni parte del mondo si riverseranno nella città carioca per la Gmg, non avranno da temere per la sicurezza. Le proteste in tutto il Paese, e in modo particolare a Rio, contro gli sprechi e le spese previste per i Mondiali di calcio che si terranno in Brasile nel 2014, turbano in qualche modo il sonno del Comitato organizzatore locale della Gmg (Col) intento a mettere a punto il piano di sicurezza. Mai del tutto allontanate le preoccupazioni sul tasso di criminalità della città, ecco ora spuntare quelle provocate dalle manifestazioni, che con la visita del Papa potrebbero avere una cassa di risonanza mondiale.

L’impegno delle Istituzioni. Il Col e le autorità responsabili della sicurezza da giorni spediscono messaggi rassicuranti. “Sarà la Gmg migliore. I giovani possono stare tranquilli. Sarà un grande evento” ha detto Beltrame il 24 giugno incontrando l’arcivescovo di Rio de Janeiro e presidente del Col, dom Orani João Tempesta. Dalla sua un lungo di lavoro di formazione delle Forze dell’Ordine e tutta una serie di accordi internazionali con le Polizie di Spagna, Francia, Germania che stanno preparando quella brasiliana per la Gmg. Dom Orani ha riconosciuto che “le preoccupazioni, rispetto a qualche mese fa, sono cresciute” ma ha affermato anche di “confidare sull’importanza della figura di Papa Francesco e del messaggio di pace che la Gmg reca con sé”. Il dialogo avviato dalla presidenteDilma Roussef con i rappresentanti della protesta dovrebbe, nelle speranze del Col, abbassare le tensioni e riportare un clima tranquillo nel Paese. La stessa Roussef ha anche ricevuto il presidente dei vescovi brasiliani (Cnbb), il cardinale Raymundo Damasceno Assis. Durante i 45 minuti di incontro la presidente ha rassicurato il capo della Cnbb sulla sicurezza durante la Gmg.

Dal Vaticano: “Seguiamo da vicino”. Dal Pontificio Consiglio per i laici, dicastero al quale è affidata la preparazione delle celebrazioni della Gmg, padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione “Giovani”, conferma al Sir: “Stiamo seguendo da vicino lo sviluppo degli eventi e abbiamo piena fiducia nell’operato delle Istituzioni e della Chiesa, sempre molto impegnata nel campo sociale e molto amata dal popolo brasiliano. È bene, tuttavia, essere prudenti a causa della presenza di piccoli gruppi violenti che rischiano di complicare le cose. La visita del Papa potrebbe dare loro una certa visibilità, come accaduto a Madrid nel 2011. Speriamo che il clima sociale torni sereno prima dell’inizio della Gmg. Restiamo ottimisti per un sereno e sicuro svolgimento della Giornata ma anche prudenti. La preghiera è per il Brasile, attraversato da tensioni e difficoltà: possa trovare nella Gmg un motivo di pace sociale e di promozione umana”.

Italiani tranquilli. Non hanno particolari timori per la sicurezza nemmeno i 7.300 pellegrini italiani in partenza per Rio. Un numero importante, “che potrebbe salire a circa 10mila, se si considerano i gruppi, in larga parte neocatecumenali, che si sono iscritti autonomamente”, e che li colloca ai primissimi posti della classifica dei partecipanti internazionali alla Gmg. “Questo traguardo – spiega al Sir don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) – è stato reso possibile grazie al contributo della Cei, che ha pagato l’iscrizione con una quota variabile dai 100 ai 250 euro come segno di attenzione ai giovani in un momento di grave crisi”. “I pellegrini – aggiunge – sono abbastanza tranquilli. Non abbiamo notizie di rinunce o defezioni, anzi. Da parte nostra possiamo confermare che Casa Italia sarà il punto di riferimento sicuro per i nostri ragazzi che troveranno lì anche un distaccamento del Consolato, per ogni evenienza. Siamo sereni. Queste proteste generalmente sono pacifiche, nonostante l´azione di piccoli gruppi estremisti che non godono del sostegno della maggioranza dei manifestanti. I governi delle città coinvolte stanno già prendendo provvedimenti dialogando con i manifestanti”.

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