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Vescovo Gestori: “Padre Marcellino ci manchi”

RIPATRANSONE – Pubblichiamo le parole del nostro Vescovo Gervasio Gestori: “Celebrando questo rito di commiato cristiano riconosciamo di essere nel dolore. Ci manca qualcosa di caro, ci è mancato qualcuno, ci è venuta meno una persona amica, alla quale era bello pensare e che si ascoltava con simpatia.

Caro P. Marcellino, vero figlio di S. Francesco, umile, semplice, sereno, amabile. Nella tua vita sapevi diffondere amore e pazienza, riuscivi a donare a tutti gioia e pace.

Ormai da tanti anni, e di anni ne avevi tanti, tranquillamente e coraggiosamente portati, sembravi essere sul punto di lasciarci e pronto per partire verso l’Aldilà. Ma continuavi ad essere tra noi, anche dopo la partenza dei Confratelli da Ripatransone. Per la gioia spirituale di molti. Apparivi intramontabile.

Da vero religioso cappuccino tu non possedevi nulla, né potevi possedere qualcosa, per la Regola francescana da te liberamente accolta. Tuttavia, nella tua lunga vita tra noi trascorsa, quanti crediti hai accumulato! Quale enorme capitale di meriti ti sei acquistato!

Riconosciamo di essere molto debitori verso di te. I fedeli di Ripatransone ti sono immensamente grati per il lungo ministero da te svolto con una continua ed umile presenza, specialmente al Convento e presso l’Ospedale. I fedeli della Comunità di S. Giuseppe come si sono sentiti amati e seguiti e quanto ti hanno voluto bene! Ogni domenica negli ultimi tempi ti venivano a prendere a Offida e tu ti rendevi presente con grandissimo amore. E per me, vescovo, ormai eri diventato una persona amica, di famiglia, tanto cara, benvoluta, stimata.

Veramente ci manchi. Siamo nel dolore.

Si addicono alla tua persona le espressioni sante, appena ascoltate, dell’antico libro della divina Sapienza: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento le toccherà…essi sono nella pace…la loro speranza è piena di immortalità” (Sap 3, 1-3). Sì, le anime dei giusti sono nella pace del Signore. Una fortuna!

Ora, al termine della tua lunga vita, Gesù ti sta dicendo le consolanti parole evangeliche: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi ristorerò” (Mt 11, 28). Gesù è il tuo premio.

Carissimo, tu hai seguito il Signore Gesù. Sull’esempio di S. Francesco, povero ed umile, hai abbracciato la spiritualità del sacrificio e come S. Paolo hai potuto dimostrare nella tua lunga vita religiosa di non avere avuto altro vanto all’infuori di quello della “croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo è stato crocifisso” (Gal 6, 14). Non possiamo dimenticare che a quanti avrebbero seguito questa norma è stata fatta la dolce promessa di avere per sempre “pace e misericordia” (ib. 16).

P. Marcellino ha seguito umilmente la norma del santo Vangelo, è stato fedele a Gesù ed alla sua Chiesa, ha camminato tra noi sulla strada indicata dal Poverello di Assisi. Su di lui ora riposano “pace e misericordia”.

Grazie, carissimo padre Marcellino, ti affidiamo a Gesù con serena speranza e ti chiediamo di ricordare tutti noi al Signore. Prega per noi. “Ti vogliamo bene”.