GROTTAMMARE – Nella chiesa truentina, in ogni epoca, numerosi personaggi hanno contribuito alla sua importanza.  Uno di questi ci ha lasciato 22 anni fa. Si tratta di Enrico Carminucci, che il 7 ottobre del 1978 istituì l’Azione Cattolica Ragazzi della parrocchia San Pio V, una delle più importanti dell’intero contesto diocesano.

Ventidue anni dopo la sua prematura morte, un’intera associazione si è riunita nella serata del 15 giugno, all’interno della Dep-Art, già magazzino merci della stazione di Grottammare. Un incontro in cui con l’intermezzo delle note dei Queen e di Ennio Morricone, è stata raccontata la vita di Enrico dai giovani dell’associazione, che bambini o non addirittura nati al tempo della morte di Enrico, trasmettono e trasmetteranno alle future generazioni, gli inestimabili valori dell’associazionismo cattolico.

È proprio la consapevolezza dei valori dell’associazionismo cattolico a portare Enrico, dopo un periodo di formazione a Fermo, ad essere all’età di 17 anni, il fondatore della sezione San Pio V dell’ACR, negli ultimi anni di guida di Mons. Mario Cocci Grifoni.  Nelle parole e nelle testimonianze dei giovani e degli educatori si è focalizzata la simpatia e la felicità di Enrico, anche nel momento più avverso, la malattia, che lo ha portato ad una prematura morte all’età di 30 anni, ma che da ogni angolo del paradiso sarà la guida di tutti i giovani che fanno e faranno parte della grande famiglia di AC. Tra le testimonianze più curiose quella inerente al fazzolettone e al logo della locale sezione, simboli distintivi dell’acierrino grottammarese, ideati proprio da Enrico, in cui anche i colori della stoffa, bianco e azzurro, prendono ispirazione dalla Robur, compagine calcistica di Grottammare.

 “Mi fido di Te” è stato l’evento principale che l’ACR di Grottammare ha dedicato al suo fondatore, in un carnet di avvenimenti comprensivi della Santa Messa e della “Partita del Cuore” presso il campo del Circolo Tennis ex ferriera, svoltasi nella serata di domenica 16 giugno. A titolo di cronaca, ha vinto ancora una volta la compagine adulti della locale sezione, che ha battuto i giovani per cinque reti a quattro, ma tra colpi di pallone, reti e occasioni perse, si è onorata la memoria di un amico della Diocesi a cui la malattia ha contribuito a portarlo nella casa del Padre. Una targa ricordo è stata consegnata a Rossella Luciani, vedova di Giovanni Addazi, un amico onnipresente in questa manifestazione, che assieme a Enrico sono stati spettatori tra le stelle, in magnifiche serate di metà giugno.

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1 commento

  • Flammini don Giovanni
    18/06/2013 alle 14:05

    Carissimo Nicolas, BRAVO! Quest'anno per diversi motivi non sono stato presente agli eventi che hai egregiamente ricordato per ricordare due AMICi E FRATELLI: ENRICO e GIOVANNI. Continua il tuo prezioso e sapiente servizio infornatico. Ciao. dG,

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