PROVINCIA – Il piano di riequilibrio finanziario della Provincia verrà posto all’esame del Consiglio dell’Ente lunedì 10 giugno. E’ quanto ha stabilito oggi la Conferenza dei Capigruppo riunitasi in maniera congiunta con la Commissione Bilancio per esaminare numeri e linee di intervento del documento contabile anche alla luce della recentissima decisione della Corte dei Conti Regionale che conferma autorevolmente quanto da sempre sostenuto nelle sedi istituzionali competenti dai vertici dell’Amministrazione Provinciale: le attuali Province di Ascoli e Fermo vanno entrambe considerate come due nuove realtà territoriali, frutto di una divisione sostanzialmente al 50%.

“Tutto ciò – ha rilevato all’Assessore al Bilancio Vittorio Crescenzi – determina un impatto estremamente positivo sui conti della nostra Provincia quantificabile in circa 11 milioni di euro tale per cui il “ripiano” dovrà essere, indicativamente, non più di 23 milioni di euro bensì di circa 12 milioni, penalità a parte, se irrogabili. Tale innovativa interpretazione consentirà sicuramente maggiori margini di manovra con un riequilibrio molto probabilmente più breve dei dieci anni previsti. Occorre precisare – ha aggiunto Crescenzi – che il piano sottoposto ad un monitoraggio semestrale, se non addirittura trimestrale, può essere modificato nel corso del tempo anche sulla base di eventuali sopravvenienze attive “.

Alla seduta della Commissione, svoltasi nella Sala Consiliare di palazzo San Filippo, erano presenti oltre all’Assessore Crescenzi e al Dirigente del Servizio Finanziario Eros Libetti, anche il Presidente della Provincia Piero Celani, il Presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni, il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti dott. Palmucci, il consulente esterno dott. Cuzzola e rappresentanze della dirigenza, dei sindacati e dei dipendenti dell’Ente consentendo così un confronto ampio e approfondito dal punto di vista tecnico.

“I cardini su cui si fonda il piano di riequilibrio – ha affermato il Presidente Celani – sono quelli della credibilità, della piena attuazione e della maggiore salvaguardia possibile delle prerogative dei dipendenti e del territorio. Tra le voci più rilevanti: un recupero dei canoni demaniali, la riduzione delle rate di scadenza dei mutui per circa 4 milioni di euro e un piano di alienazioni del patrimonio disponibile dell’Ente fondato sulla valorizzazione dei cespiti ai prezzi di mercato. Per il personale nessuna forma di riduzione dell’orario di lavoro o di dotazione organica: ma pensionamenti naturali da qui alla durata del piano senza escludere la possibilità, se le risorse o le normative lo permetteranno, di attuare il turnover”.

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