DIOCESI – Domenica 2 giugno tutte le cattedrali del mondo, per un’ora, saranno sincronizzate sull’ora di Roma e saranno in comunione con il Papa nell’adorazione eucaristica.
Nella nostra Diocesi In Cattedrale alle ore 18.30 S. Messa e Processione Eucaristica cittadina.

A presentare l’evento “Un solo Signore, una sola fede”, che per la prima volta si realizza nella Chiesa in occasione dell’Anno della fede, è stato monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, in sala stampa vaticana.
“Dal 1246 – anno in cui fu istituita per la prima volta a Liegi la Festa del Corpus Domini – l’adorazione dell’Eucaristia si è progressivamente imposta nella vita della Chiesa fino a giungere ai nostri giorni”, ha ricordato mons. Fisichella.
In Italia sarà collegata anche Carpi, nella chiesa che sostituisce la cattedrale, nelle pochissime chiese parrocchiali agibili dopo il terremoto e in tutte le parrocchie allestite sotto le tende. Le isole Cook, Samoa e Honolulu si uniranno alle 5 del mattino locali, mentre a Reykiavik in Islanda saranno le 15. Le diocesi del Vietnam si uniranno alle 22 ora locale, quelle di Corea a mezzanotte.
In Oceania l’adorazione sarà fatta mentre saranno già nel 3 giugno. Non mancheranno all’appuntamento le Isole Galapagos o le diocesi nel cuore della foresta amazzonica, così come tante chiese dove la presenza dei cattolici è in forte minoranza, come in Norvegia, Balgladesh, Irak, Burkina Faso, Russia, Giappone.

Due speciali intenzioni di preghiera: a farle pervenire è stato Papa Francesco. Nella prima intenzione, il Papa auspica che la Chiesa si presenti “dinanzi al mondo sempre più bella, senza macchia né ruga, ma santa e immacolata”, affinché “attraverso il suo fedele annuncio” la Parola possa essere “apportatrice di misericordia” e “provocare un rinnovato impegno nell’amore per offrire senso pieno al dolore, alla sofferenza e restituire gioia e serenità”.
Nella seconda Papa Francesco prega “per quanti nelle diverse parti del mondo vivono la sofferenza di nuove schiavitù e sono vittime delle guerre, della tratta delle persone, del narcotraffico e del lavoro ‘schiavo’, per i bambini e le donne che subiscono ogni forma di violenza”. “Possa il loro silenzioso grido di auto – l’auspicio del Papa – trovare vigile la Chiesa, perché tenendo lo sguardo fisso su Cristo crocifisso non dimentichi tanti fratelli e sorelle lasciati in balia della violenza”. Il pensiero del Papa va, inoltre, a “tutti coloro che si trovano nella precarietà economica, soprattutto i disoccupati, gli anziani, gli immigrati, i senzatetto, i carcerati e quanti sperimentano l’emarginazione”. “La preghiera della Chiesa e la sua attiva opera di vicinanza sia loro di conforto e di sostegno nella speranza, di forza e audacia nella difesa della dignità della persona”.

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