DIOCESI Don Dino Pirri ha redatto insieme ad altri twitteri: @AleBinni, @ItsCetty, @LiaCeli, @LupuUlula, @MatteoGrandi e @OssiaLaura, questo testo “Cinguettatelo si tetti. Il vangelo di Marco su Twitter”. Il libro pubblicato dalla casa editrice AVE, è strutturato con una serie di Tweet che coprono rigorosamente i 140 caratteri così come richiesto dalle regole di Twitter.Twitter è un social network dove si può intervenire e scrivere di tutto, naturalmente in 140 caratteri, ognuno ha una propria pagina personale dove può inserire i propri messaggi e fare commenti, grazie alla semplicità di utilizzo e all’immediatezze, twitter è molto popolare. Il suo uso e la modalità di passaggio di notizie, nonché la libertà di commento degli utenti, crea un dibattito sia in rete che fuori, sulla totale libertà di espressione dei commenti, sulla forza di fare opinione e di dare notizie di Twitter.

Ma ci sono molti modi di abitare la rete, don Dino è su Twitter e da qui lì’idea di questo libro, che è stato presentato all’Auditorium Comunale di San Benedetto del Tronto, insieme a due dei coautori @AleBinni, @ItsCetty moderati da Silvia del Gran Mastro. Una vivace e dialogata presentazione del testo, grazie ai protagonisti, abili twitter che non hanno mancato di mandare tweet durante la conversazione, che forse non molti dei presenti leggeranno.

Don Dino ha così risposto alle domande sulla genesi del libro: “l’idea nasce dal fatto che avevo cominciato a mettere su Twitter, una frase di Vangelo al giorno e un commento. Arrivato al quarto capitolo ho trovato bello che i tweet fossero raccolti in un libro.” La scelta del vangelo di Marco – spiega don Dino –  perché è l’evangelista che conosco meglio e ho più studiato. Marco scrive frasi brevi e usa pochi vocaboli, è il vangelo più breve ma di grandissima profondità. Quasi tutti i versetti sono meno di 140 caratteri.” Marco un autentico twitter!

Don Dino ha poi indicato che questo libro è innanzitutto rivolto a se stesso, perché quando si ascolta il vangelo non si deve pensare che si riferisca ad altri, la Sua Parola è per tutti e ognuno la raccoglie così come può: “La scelta di condividere con altri, è stata l’occasione di vivere belle relazioni e scoprire che la parola di Gesù Cristo comunica e interpella tutti”.

La giornalista Daria Bignardi ha scritto la prefazione, il testo è strutturato secondo la dinamica di twitter appunto, per cui ai versetti di vangelo e al commento di don Dino, sono sei i twitter che rispondono, con personali commenti secondo il loro stile laico, sempre in 140 caratteri. La parte di Vangelo commentata sono i primi otto capitoli di Marco, fino alla domanda sull’identità di Gesù. C’è perciò lo spazio per un secondo volume sui restanti capitoli. La scelta dei coautori racconta Don Dino, è stata casuale, un ascoltarsi e una serie di suggerimenti reciproci su chi coinvolgere. Sono delle vere star della rete con molti che seguono le loro pagine, come per la collaborazione, nata dalla rete di @ItsCetty, di Messina, che scrive battute e fa satira su twitter ed è molto seguita. Don Dino “ha cominciato a rispondermi con un approccio simpatico e non conservatore, tanto che pensavo fosse non un prete vero. Io non sono credente e don Dino è riuscito a avvicinarmi.” I suoi interventi nel libro, sono battute per far fare una risata, ma sempre con molto rispetto. Dopo la collaborazione a questo testo, @ItsCetty dice di aver rivalutato gli umani più che Gesù, che resta una figura importante, quindi ha rivalutato chi crede e applica il suo esempio. È stata l’occasione per vedere in modo diverso il vangelo rispetto a quando lo si è letto perché imposto da bambini.

@AleBinni ha raccontato di essere amico di don Dino da molti anni e ha accettato la richiesta di collaborazione di dare personali spunti al vangelo, che ha dovuto rileggersi, ma con la curiosità di capire se c’è ancora un messaggio di novità e verità, oltre le sovrastrutture sull’insegnamento di Gesù costruite successivamente dalla Chiesa. E anche lui, ateo, si è sorpreso di trovare un Gesù,la cui rivoluzione  principale è stata quella di proporre una visione della società molto aperta, basata sulla comprensione che sulla tolleranza. “Il suo messaggio” ha specificato “non è per niente facile, è un modello aperto e non una scatola chiusa.”

Il vangelo è davvero sempre una novità e può essere comunicato a tutti davvero, non ci sono luoghi, cinguettii in cui, ha concluso don Dino non si “possa parlare del Vangelo, senza rinunciare alla propria identità  e al valore della verità.”

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