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Furti di rame, sgominata banda in Riviera e recuperati oltre 30 quintali di rame

Foto d’archivio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R. della Compagnia di San Benedetto del Tronto, diretti dal Ten. Loiacono Saverio e coordinati dal Cap. Vaccarini Giancarlo hanno portato a termine una complessa operazione che ha consentito di disarticolare una banda di rumeni specializzata nei furti di rame presso impianti fotovoltaici di Marche, Lazio ed Abruzzo.

Da tempo i militari dell’Arma di San Benedetto del Tronto, avevano in corso una complessa attività d’indagine finalizzata alla repressione dei tali reati di natura predatoria, nonché alla ricettazione dei proventi delittuosi, tenuto anche conto della recrudescenza del fenomeno su tutto il territorio nazionale le cui ragioni sono da ricondurre al maggiore interesse criminale manifestato nello specifico settore, in quanto fonte di notevoli introiti.

Tali reati, infatti, colpiscono sovente aziende che producono, commercializzano ed utilizzano cavi di rame, oltre che la collettività in genere (furto di grondaie, oggetti di arte sacra, etc), ma il fenomeno assume connotati allarmanti quando investe, come nel nostro caso, aziende operanti nel settore dell’erogazione di servizi pubblici essenziali quali energia, trasporti su rotaia e telecomunicazioni, ovvero reca danno ad altre cosiddette utilities (ad es. acquedotti o impianti di depurazione). In effetti, il furto di cavi di rame in linea, operato nei confronti di dette infrastrutture critiche, ha spesso delle ripercussioni abnormi per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione: ad esempio la disalimentazione/isolamento di quartieri o comuni e il blocco/rallentamento della circolazione ferroviaria, la disalimentazione di depuratori e discariche, di acquedotti, di ospedali, di macchinari medici, l’isolamento di Comandi ed uffici delle Forze di Polizia ecc..

Per quanto riguarda l’odierna operazione, l’ultimo furto, in ordine di tempo, è quello compiuto in località Cesolo di San Severino Marche (MC), presso due impianti fotovoltaici di proprietà di un 39enne imprenditore del luogo che si è accorto del grave danno subito intorno alle ore 06.00 di ieri mattina, proprio mentre i Carabinieri di San Benedetto del Tronto, stavano operando l’arresto degli autori, sette rumeni, con il recupero dell’intera refurtiva, del valore di circa 15.000 Euro, con riferimento al valore del rame sul mercato dei ricettatori di tale prezioso metallo, al prezzo di 4,50/5,00 Euro al chilogrammo. Il danno patito dalla vittima, invece, è stimabile in 55.000 Euro circa, comprensivo dei danni all’impianto di videosorveglianza ed al sistema d’allarme reso inservibile dai malfattori, dei danni alla recinzione, ai pozzetti di scorrimento dei cavi, senza considerare il danno per il mancato guadagno legato all’interruzione della produzione di energia elettrica.

I sette arrestati, tutti cittadini rumeni residenti o domiciliati ad Ascoli Piceno, componenti di una banda specializzata in tale tipologia criminosa, hanno utilizzato un modus operandi del tutto simile ad altri colpi tentati o messi a segno in provincia di Ascoli Piceno, Macerata e Teramo, in ordine ai quali sono tuttora in corso serrate indagini..

L’operazione, condotta sotto la direzione della D.ssa Piccioni Cinzia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno è tuttora in corso e non si escludono clamorosi sviluppi, soprattutto con riferimento alla filiera di ricettatori e fonditori del prezioso “AUR ROSU”, (Oro Rosso).