GROTTAMMARE – Sant’Agata dei Goti e Grottammare, due centri lontani centinaia di miglia, ma fusi attraverso una celebrità capace di contribuire al prestigio di entrambe le località. Questa celebrità è Felice Peretti, conosciuto come Papa Sisto V, che dal 1566 al 1571 fu a capo dell’ecclesia del centro campano, attualmente denominata Diocesi di Sant’Agata, Telese e Cerreto. In una calda domenica di fine aprile, c’è già chi assapora la voglia d’estate, in un lungomare affollato. Lì dove Felice nacque il 13 dicembre 1521, le due comunità si sono ritrovate per il convegno Papa ‘Nsisto, volto a relazionare il volume sugli atti del convegno svoltosi nel centro del Sannio occidentale il 24 maggio del 2012.

Suoni di organo e scenari artistici unici, in un evento che è stato organizzato dall’Associazione Lido Degli Aranci e dal suo presidente Alessandro Ciarrocchi, che da sempre ha seguito le vicende storico/culturali del Pontefice, promuovendole in molte forme, anche con l’ausilio di YouTube.

Moderatore della presentazione è stato il prof. Claudio Lubrano, storico presidente della Pro-Loco del centro campano e autore di molte guide volte a valorizzare il territorio. Dopo la proiezione del video sul convegno, realizzato dal Ciarrocchi, è iniziato il dibattito vero e proprio con il prof. Giarmando Dimarti, che ha rivendicato alcune notizie storiche sul Peretti e sulle opere a lui dedicate, ad esempio la provenienza dell’Interlenghi, autore della statua di Sisto V , dominante Piazza Peretti. In secondo luogo Don Vincenzo Catani, che ha elogiato l’attività del centro campano, collegando il testo oggetto di presentazione con la sua opera dedicata al conclave del 1585 (I documenti del conclave del 1585 nel quale fu eletto Papa Sisto V a cura dell’archivio diocesano, ndr.), che portò Felice Peretti, alla guida della Romana Ecclesia.

È stato un momento di confronto anche tra le autorità conivolte, Luigi Merli da una parte e Carmine Valentino dall’altra. Valentino, Sindaco di Sant’Agata dal 2009, ha affermato come la conoscenza del territorio e delle sue potenzialità debba essere trasmessa ai giovani, ringraziando  il Dott. Aniello Gatta, che più di ogni altro ha creduto nell’ “energia sistina” che contraddistingue la vita culturale di Sant’Agata.

Dulcis in fundo vi è stato lo scambio di doni, prevalentemente a base di prodotti enologici. In questo scambio amichevole possiamo concludere come la condivisione di culture comuni in centri di regioni diverse, rappresenta un aspetto fondamentale da un punto di vista economico/sociale, oltre che turistico. Uno scambio che preluderà la visita della Corale Sisto V a Sant’Agata, ma soprattutto una creazione di una rete di comuni legati a Sisto V, sul modello sperimentato con successo a Monteprandone, per San Giacomo della Marca.

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