CUPRA MARITTIMA – Sabato 20 Aprile alle ore 21.00 presso la Parrocchia di San Basso, il seminarista verrà ordinato Diacono dal nostro Vescovo.

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
L’ordinazione dei diaconi – «per il servizio»

1569 « In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio, ma per il servizio” ». 191 Per l’ordinazione al diaconato soltanto il Vescovo impone le mani, significando così che il diacono è legato in modo speciale al Vescovo nei compiti della sua « diaconia ». 192

1570 I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. 193 Il sacramento dell’Ordine imprime in loro un sigillo (« carattere ») che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale si è fatto « diacono », cioè servo di tutti. 194 Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità. 195

1571 Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato « come un grado proprio e permanente della gerarchia », 196 mentre le Chiese d’Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative « siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato ». 197

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2 commenti

  • Fabio Addazi
    20/04/2013 alle 12:27

    Preghiera di un diacono: Oggi, Signore vorrei dirti grazie! In un mondo che vede come unica via di realizzazione il prevalere sugli altri, tu mi hai insegnato che non c’è gioia più grande che il servire. Tu mi hai chiamato ad essere servo. Mi hai chiamato a servirTi servendo gli altri. Io non ha altro da offrirti che il mio grazie, grazie per il passato che mi hai donato grazie per il presente che mi doni, ma soprattutto grazie per il domani che mi donerai. Carissimo Peppe, ormai sono quasi tre anni che sei stato affidato alla nostra parrocchia di San Pio V; sei stato un grande dono per tutti noi. Abbiamo passato bei momenti assieme, abbiamo pregato assieme, e per questo ti ringrazio. Il mio augurio per te è quello di far tue le parole semplici ed umili di questa preghiera. Continua a servire il Signore come hai fatto fino a oggi: con semplicità e dedizione. Buona strada amico mio. Fabio

  • LEGROTTE
    25/04/2013 alle 11:05

    Davvero bellisime parole...!! Bravo Fabio.

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