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A tu per tu con Elio Core presidente del comitato Porto D’Ascoli Centro

PORTO D’ASCOLI – Continua il nostro viaggio tra i presidenti dei comitati di quartiere, abbiamo incontrato Elio Core presidente del comitato di Porto d’Ascoli Centro, un quartiere di circa seimila residenti. Molte sono le problematicità che il comitato sta presentando presso le sedi opportune e le iniziative pensate per rivitalizzare il quartiere. Elio core è un presidente molto attivo e che esprime tutta la passione per la sua città.

Come è composto il comitato di Porto D’Ascoli centro, quando e dove vi riunite?
Il direttivo è composto da 9 persone, l’età media è tra i 40/50 anni e le donne sono 2. Il direttivo ha una cadenza mensile, salvo convocazioni di carattere straordinario. Non abbiamo però un locale, anche se la richiesta è stata già inoltrata all’amministrazione. Le riunioni le facciamo presso la parrocchia di Cristo Re sempre molto disponibile.

Qual è il rapporto con i residenti?
Organizziamo delle assemblee pubbliche, circa tre all’anno, per portare a conoscenza dei problemi e delle situazioni i cittadini e l’amministrazione. Io ricevo giornalmente anche 10 mail di segnalazioni o comunicazioni di difficoltà, di disservizi, come una luce che non funziona, la strada sporca… che io poi giro ai vari organi di competenza e vengono così risolte. Poi ci sono gli incontri personali, la verifica delle segnalazioni, io infatti giro spesso per le vie del quartiere per parlare direttamente con i cittadini e verificare le situazioni segnalate.  Ho avuto anche l’intuizione di mettere in ogni via un referente che si rapporta direttamente al comitato. C’è un rapporto diretto con il cittadino del quartiere. Le problematiche che emergono sono presentate al direttivo, che approva delle priorità e vengono condivise con l’amministrazione con una comunicazione del verbale e poi si organizzano le assemblee. C’è in questo quartiere una partecipazione notevole, alle assemblee partecipano anche più di 200 persone su un seimila residenti.

Lo scopo del comitato di quartiere è di fare da cerniera tra i cittadini e l’amministrazione, noi facciamo proposte, non è infatti un organismo decisionale, le proposte vengono presentate all’amministrazione che poi prende le sue decisioni. Tutte le iniziative si propongono di coinvolgere la cittadinanza. Porto d’Ascoli centro è fatta da persone non più giovani, è piuttosto un quartiere dormitorio, è importante rivitalizzare il quartiere con iniziative, attività, non ci investe più nessuno al centro. Il sottopasso ci penalizza perché divide in due il centro dalla sentina e ci isola.

Quali sono i rapporti con l’amministrazione pubblica?
Innanzitutto i rapporti sono secondo le vie istituzionali, facciamo i comitati e le problematiche emerse le sottoponiamo all’amministrazione. Le segnalazioni effettuale vengono eseguite regolarmente, come la sistemazione di buche nelle strade, di mattonelle rotte, la pulizia delle giardini.. c’è ancora qualcosa da fare riguardo al pulizia delle strade e la mancanza di cassonetti in taluni punti, ma facilmente risolvibili. Ciò che manca è la comunicazione che l’amministrazione deve fare con i comitati di quartiere, deve rapportarsi maggiormente con loro. Le vicende come la Gas Plus o le pensiline lo mostrano, non vi è stato informazione tutto poteva essere superato con un incontro con i comitati perché è importante: i problemi sono della collettività e della gente è bene perciò che l’amministrazione senta i comitati, che sono l’espressione della gente. Poi le scelte sono compiute e spettano all’amministrazione. Rapportarsi con i comitati però è informare il cittadino che è così più consapevole. I comitati invece sono convocati solo a decisioni prese. Altrimenti non avrebbe senso la funzione del comitato, ci deve essere sempre un rapporto collaborativo e di fiducia con il comitato e perciò con il cittadino, si chiede perciò all’amministrazione maggiore trasparenza nell’informazione.

Quali sono le problematiche più urgenti?
Il sottopasso di via Mare è un problema di sicurezza da risolvere, avendo già avuto lì due incidenti mortali, dato che è stretto, pericoloso e manca di percorsi per i diversamenti abili, per le bici e le moto. Deve essere ristrutturato. Anche l’inquinamento è un problema che deve essere affrontato, l’aumento di patologie respiratorie ne è una spia. Le proposte sono di correzioni a livello strutturale che non sono state risolte, le proposte della bretella collinare, della costruzione di un tunnel che parta da Ragnola e superi il centro di Porto d’Ascoli. Idee da considerare. Inoltre non c’è neppure la centralina che monitora lo stato delle polveri sottili.

Poi c’è anche la questione del mercato del sabato che ora è in via Mattei. Il comitato ha incontrato i commercianti e tutti concordano e si sono espressi nel voler tornare al centro di Porto d’Ascoli dove era originariamente, in piazza Cristo Re, dato che era stato spostato perché c’erano i lavori di ristrutturazione. Una delegazione del quartiere si è recato da loro proprio una ventina di giorni fa e ha fatto un sondaggio, e i commercianti non vogliono né andare all’Agraria né alla Sentina per il mercato.

Altro problema di civiltà sono gli escrementi dei cani sui marciapiedi e le strade, l’amministrazione comunale deve prendere provvedimenti, ci sono già i parchi Bau. Volevo lanciare una proposta, un’idea, che hanno attuato altrove: hanno dotato di un bastone i vigili così da riconoscere dal DNA degli escrementi il cane e quindi il padrone, dato che tutti i cani sono dotati di microchip possono essere individuati e quindi fare la multa. Non è solo per la cittadinanza che deve essere richiamata a una maggiore attenzione ma anche per presentare una città pulita, dato che siamo città turistica.

Riguardo la stazione ferroviaria, il comitato di quartiere ha fatto tanto, ad esempio per la riapertura dei servizi igienici, ora ho scritto una lettera a Stendella che è il direttore delle ferrovie dello Sato di Ancona, per l’Umbria-Marche-Abruzzo, facendo presente la situazione della manutenzione, la pulizia; mi ha risposto che tutto verrà sistemato nel giro di pochi giorni.

Com’è la collaborazione con le realtà locali, come la parrocchia?
La collaborazione con la parrocchia è ottimo, il parroco collabora nel voler rivitalizzare il quartiere. Abbiamo condiviso la festa del carnevale, la festa di settembre 2012. La costruzione dell’anfiteatro, idea eccellentissima di don Pio, permetterà di creare un polo di aggregazione con iniziative anche per chi abita nei paesi limitrofi. Su questo ci stiamo lavorando. Anche con gli altri comitati c’è collaborazione. Anche il carnevale, per cui ci sono state critiche, è un’iniziativa che non si contrappone, è diversificata, abbiamo fatto il carnevale per gruppi mascherati e l’idea lanciata, anche agli altri comitati di Porto d’Ascoli per il prossimo anno, è di aggregarci e fare una festa quindi integrare i gruppi per diversificare le proposte. Ciò richiama l’attenzione al fatto che le feste vanno spalmate sul territorio, non solo feste al centro di San Benedetto. Porto d’Ascoli ha 18mila abitanti è importante anche dal punto di vista strutturale con commerci, servizi, uffici, banche, va valorizzato.

Quali sono le prossime iniziative?

Il comitato di quartiere ha aderito a un’inizaitiva del 28 Aprile: c’è una riunione delle Ferrari organizzata da Oriana Grandi Eventi, mentre il 26 maggio il comitato stesso ha organizzato il raduno delle macchine d’epoca con partenza da Piazza Setti Carraro e arrivo in piazza Cristo Re, dove avverrà tra l’altro la premiazione alla macchina più antica.

Per seguire l’attività del quartiere: http://www.comitatopdacentro.it/