PROVINCIA – La Provincia di Ascoli Piceno è tra i primi enti locali in Italia ad adempiere, con tempestività e nel pieno rispetto dei termini previsti, alla Legge n. 190 del 6 novembre 2012 sulla repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.
La Giunta Provinciale ha infatti approvato nella seduta di ieri pomeriggio il piano annuale e triennale di prevenzione della corruzione, importante strumento previsto dalla nuova normativa che indica, nel dettaglio, tutti gli interventi organizzativi volti a prevenire il pericolo della corruzione.
Tra le misure previste dal piano, particolarmente accurato ed articolato, c’è la mappatura dei cosi detti servizi a rischio, la formazione del personale che si occupa di ambiti particolarmente delicati come appalti e contratti e le forme di controllo sugli atti.

L’Amministrazione Provinciale ha anche voluto fare un ulteriore passo dotandosi di un proprio regolamento interno per disciplinare le modalità di espletamento delle attività di prevenzione della corruzione e diffusione della cultura della legalità. Tale regolamento modella l’attuazione della legge alle specifiche esigenze locali con l’esatta individuazione dell’assetto organizzativo e burocratico all’interno della Provincia per quanto riguarda il contrasto a comportamenti illeciti.

Il Presidente della Provincia Piero Celani ha nominato, con proprio decreto, il Segretario Generale della Provincia Dott. Gracco Vittorio Mattioli quale responsabile della prevenzione della corruzione dell’Ente. Il Segretario esercita le funzioni di raccordo con l’organo politico su questa importante materia avvalendosi oltre che della sua preziosa esperienza amministrativa, anche delle sinergie e della qualifica collaborazione con il Prefetto di Ascoli Piceno e la struttura tecnica e dirigenziale della Prefettura.

“Con l’approvazione di questi rilevanti strumenti amministrativi – ha dichiarato con soddisfazione il Presidente Piero Celani – la Provincia di Ascoli si pone in linea con le più avanzate e complete metodologie di lotta alla corruzione e all’illegalità previste dalla nuova normativa all’insegna dello spirito più autentico voluto dal legislatore. Infatti – ha sottolineato Celani – come spiegato dal Ministro della Funzione Pubblica con propria circolare n.1 del 2013, il concetto di corruzione va inteso in senso lato e più ampio del reato contro la Pubblica Amministrazione ossia, a prescindere dalla rilevanza penale dei comportamenti, si vuole favorire la massima diffusione della cultura della legalità e della moralità pubblica prevenendo ogni possibile abuso o malfunzionamento dell’Amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ai singoli soggetti che compongono l’organico dell’Ente”.

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