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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Daniela Capocasa è una donna molto intraprendente ed amante del bello che ha deciso di dare sfogo alla sua creatività mettendosi in attività nell’ottobre del 2003 con una sartoria in via Umbria.

Come mai hai deciso di intraprendere questa attività?
Ho sempre amato questo mestiere. Mi ricordo che la mia maestra diceva a mia madre che ero troppo creativa, fantasiosa e io amavo dare sfogo a questa creatività attraverso l’arte del cucito e del ricamo: vedevo mia madre, che di mestiere faceva la sarta, al lavoro e, seguendo il suo esempio, cucivo i vestiti per le bambole arricchendoli con ricami e uncinetto.

Insomma una piccola Coco Chanel in erba! Di conseguenza hai scelto un percorso di studi che ha assecondato la tua inclinazione verso la moda.
Esattamente, ho frequentato un corso per stilista, modellista e sarta specializzandomi nella realizzazione dei cappelli che sono la mia passione. Mi piace confezionare vestiti per le mie clienti ponendo attenzione ad ogni minima parte del processo di creazione a partire dalla scelta della materia prima, le stoffe, sempre di qualità come organza e seta per esempio, e dalla scelta del modello che disegno guardando le caratteristiche della persona per la quale sto lavorando, in modo tale da esaltare il bello che ha e rispettando il suo modo di essere; non impongo il mio gusto, rispetto la personalità della mia cliente.

Veniamo ad un’altra tua grande passione: il Flamenco
Sì, anche il ballo è un’altra passione che coltivo fin da quando ero piccola, e da qualche anno sto frequentando una scuola di flamenco, mi sono anche esibita indossando, ovviamente, le mie creazioni!

Hai aperto la tua attività nel 2003. Come sono andate le cose e come stanno andando?
Sì, ho iniziato questa attività come sarta, modellista, creatrice di cappelli e altri accessori nel 2003. Per quanto riguarda la creazione di cappelli già nel 2003 non andava alla grande perché era un settore poco sviluppato, ma devo dire che in questi ultimi tempi le cose sono un po’ peggiorate.

Quindi le persone si rivolgono di meno a te per confezionare vestiti e cappelli?
Beh sì; ho sempre lavorato, come dicevo non faccio solo cappelli ma anche vestiti e accessori, ma ultimamente le persone vengono perlopiù per riparazioni e il margine di gadagno non è molto.

Certamente l’aumento della pressione fiscale di questi ultimi tempi non aiuta molto…
Gli studi di settore utilizzati dal fisco italiano per valutare la capacità reale di produrre reddito degli artigiani, delle imprese ecc… non rispondono alla realtà, il margine di guadagno non è un granché e la pressione fiscale incombe, ma io continuo a lavorare nonostante i guadagni ridotti: è la passione, la voglia di creare che mi spinge ad andare avanti!

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