Di Don Alfonso Rosati

MONTEPRANDONE – Ha festeggiato il suo compleanno nella Parrocchia del S. Cuore di Centobuchi, parrocchia che lo ha visto parroco per ben 44 anni.
Don Remo Burrasca ha spento 87 candeline nel modo più bello per un sacerdote: celebrando l’Eucaristia e presenziando il battesimo del piccolo Davide celebrato dal parroco Don Alfonso Rosati.

Un modo per sentirsi vivo ed utile, soprattutto in questo periodo dove è di moda rinchiudere anziani (preti compresi) negli ospizi.
Tanti i parrocchiani che hanno partecipato alla funzione religiosa, festeggiando il “nonno” onorario di questa comunità parrocchiale. Una bella cerimonia resa ancor più tale dal battesimo e dal repertorio di canti scelto dal coro parrocchiale diretto da Sonia Costantini e Luana Liodori
“Il vecchietto dove lo metto…”, (di sinodale memoria!) ha scherzato Don Alfonso, sottolineando il valore degli anziani, che rappresentano una risorsa e non un peso.
Per me è sempre un piacere invitare Don Remo. Nelle famiglie ogni tanto si devono prendere decisioni anche difficili da digerire; sicuramente Don Remo nei 44 anni di parroco avrà preso qualche decisone che ha scontentato qualcuno, ma come nelle famiglie, lo si è fatto per un bene più grande e se il Comune di Monteprandone ( era presente il sindaco Stefano Stracci n.d.r), lo ha fatto cittadino onorario, qualcosa di buono ha fatto sicuramente” per il bene di tutta la comunità religiosa e civile, e i benefici sono ancora evidenti.
“Ringrazio Don Alfonso per l’invito – ha dichiarato Don Remo, – e prendendo spunto dal fatto che diversi preti anziani della diocesi sono “ospitati” negli ospizi, ha continuato: “I preti anziani, non dovrebbero essere cacciati dalle proprie parrocchie che hanno servito per anni mettendo a diposizione le proprie energie. Comunque possono essere utili per tanti piccoli e grandi servizi vedi le confessioni e altro.

Al termine della funzione, la consegna di una targa ricordo che gli attribuisce il titolo di “nonno onorario della Comunità parrocchiale”.

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