ROMA – L’Istituto Fazzini – Mercantini di Grottammare e Ripatransone, quest’oggi si trova a Roma per l’ultima udienza che il Papa a terrà in Piazza San Pietro.

Gli studenti sono accompagnati dalla dirigente Rosanna Moretti, dai Prof.ssa Mozzoni, Prof. Marinangeli, Don Roberto Melone, Prof. Albano, Prof, Simonetti, Prof. Massicci.

Don Roberto: “Brividi di commozione al passaggio di Papa Benedetto: segno del riconoscimento di un profeta.”

La dirigente Rosanna Moretti: “Il silenzio di. piazza San Pietro è travolgente e assordante”

Don Roberto: “Siamo partecipi e testimoni di un Mistero che ci sorpassa e che ci riempie. Standing ovation di fede!”

Scopriamo adesso alcune novità

Come ci si dovrà rivolgere al Papa, dopo il 28 febbraio? “Continueremo a rivolgerci a Lui chiamandolo Sua Santità, perché questo è stato e continuerà a rimanere”, la risposta di padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.
Il titolo di Benedetto XVI, dalla fine del pontificato, sarà “Papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”, ha aggiunto il portavoce vaticano. Quanto all’abito che indosserà, sarà “la talare bianca semplice”, ha informato padre Lombardi, non accompagnata però più dalla tradizionale mantellina sulle sue spalle.
Una curiosità riguarda le scarpe: non vedremo più ai piedi del Papa le tradizionali scarpe rosse, ma normali scarpe marroni.
“Risulta che il Papa è molto contento delle scarpe che gli sono state donate a Léon durante il viaggio in Messico”, ha rivelato padre Lombardi: “Conta di continuare a usarle, perché le trova molto comode e molto confortevoli. Le apprezza e continuerà a utilizzarle”. Il Papa, infine, “non userà più ”l’anello del pescatore, ma “un altro anello”, che non sarà però più “l’anello classico, legato al ministero del Pontefice”.
L’anello del pescatore, come il sigillo di piombo, “devono essere annullati”, come prevede la Costituzione “Universi Dominici Gregis”. “Il Camerlengo e i suoi collaboratori provvederanno”, ha assicurato padre Lombardi.

La Sede Vacante e le Congregazioni generali. Il 1° marzo, il cardinale decano invierà ufficialmente le lettere di convocazione ai cardinali, primo atto della Sede Vacante. “È verosimile – ha ipotizzato padre Lombardi – che le Congregazioni generali non vengano convocate il sabato e la domenica, dunque è possibile che dopo questi due giorni comincino il più presto possibile, con la settimana successiva, che inizia lunedì 4 marzo”.
Ai cardinali, poi, spetta decidere quante Congregazioni tenere e fino a quando, oltre che stabilire la data d’inizio del Conclave. Le Congregazioni, ha aggiunto il portavoce vaticano, “ci possono essere anche al pomeriggio, secondo un ritmo stabilito dai cardinali stessi, così come l’intensità e la frequenza”. Il luogo delle Congregazioni è l’Aula Nuova del Sinodo, sopra l’Aula Paolo VI. I cardinali elettori, ha reso noto padre Lombardi, “non abiteranno a Santa Marta prima della vigilia del Conclave. Ora ci sono alcuni lavori di riadattamento delle stanze, che come stabilisce la Costituzione vengono sorteggiate durante le Congregazioni dei cardinali. Nell’imminenza del Conclave, ogni cardinale vi si trasferisce”.

Preghiere e messaggi. Per il Papa, ha riferito padre Lombardi, quella di ieri è stata una giornata “senza udienze e senza discorsi”, come in genere è il martedì, “dedicata alla preghiera e alla preparazione delle giornate importanti di oggi e domani”, ma anche a tutte le modalità implicite nello “spostamento a una residenza diversa”, rispetto al palazzo apostolico, ad esempio “facendo una distinzione tra i documenti che riguardano il governo della Chiesa, che andranno negli Archivi vaticani, e i documenti e gli appunti di carattere personale, che lo seguiranno anche nella nuova residenza”. In questi giorni, ha informato il portavoce vaticano, stanno arrivando al Santo Padre “moltissimi messaggi da ogni parte del mondo”, con l’espressione di “sentimenti di gratitudine e di vicinanza”, da parte di “personalità anche di grande rilievo, come i capi di Stato”. Nel briefing odierno, padre Lombardi ha sottolineato il “clima di preghiera” con cui la Chiesa sta vivendo questi giorni, favorito anche dal “bel messaggio del cardinale segretario di Stato a monasteri di vita contemplativa”.

Sono già 50mila i biglietti prenotati per l’udienza generale – l’ultima del pontificato di Benedetto XVI – “Sua Santità Benedetto XVI, Papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”, come si chiamerà dopo il 28 febbraio, data da lui stesso decisa per la rinuncia al ministero di successore di Pietro. “Lo schema dell’udienza – ha confermato padre Lombardi – è quello abituale, è previsto solo un giro un po’ più ampio tra la folla”, a bordo della “Papamobile”. Poi ci sarà la catechesi classica del mercoledì, con i saluti in diverse lingue. Non ci sarà, inoltre, il “baciamano” previsto di solito al termine dell’udienza: “Non per motivi di sicurezza”, ha precisato il portavoce, ma per il motivo “intuibile che tutti vorrebbero fare il baciamano”. Il Papa, così, ha scelto “un criterio semplice e uguale per tutti, senza preferenze per l’uno o per l’altro”. Dopo l’udienza invece – e dunque dopo la fine dell’udienza pubblica – ci sarà il baciamano “con alcune autorità che hanno il rango di Capi di Stato”, come il presidente della Slovacchia, le autorità di San Marino, il presidente della Baviera e il principe di Andorra.

Il saluto ai cardinali e la partenza per Castel Gandolfo. Giovedì 28, alle 11, il Papa saluterà, nella Sala Clementina, i cardinali che sono presenti a Roma. Sarà la prima cerimonia dell’ultimo giorno del suo pontificato, alla quale “si prevede parteciperà un buon numero di cardinali già arrivati a Roma”, ha detto padre Lombardi nel briefing di oggi. “Si prevede un breve saluto del decano all’inizio, e poi i saluti personali del Santo Padre a ogni cardinale”, ha informato il portavoce. Nel pomeriggio, stando al programma messo a punto dalla Prefettura della Casa Pontificia, alle 16.55 è prevista la partenza in auto del Santo Padre dal Cortile di San Damaso, dove saluterà i superiori della segreteria di Stato e sarà salutato dal picchetto d’onore della Guardia Svizzera. All’eliporto il saluto del cardinale decano, poco dopo le 17 partirà il corteo. L’arrivo a Castel Gandolfo è previsto alle 17.15, dove il Papa sarà accolto dal presidente e dal segretario del Governatorato vaticano, dal responsabile delle Ville Pontificie, dal vescovo di Albano, dal sindaco e dal parroco di Castelgandolfo. Alle 17.30 il Papa si affaccerà dalla loggia centrale del palazzo apostolico per salutare i fedeli della diocesi di Albano. Alle 20, quando cesserà il pontificato e inizierà la Sede Vacante, la Guardia Svizzera terminerà il suo servizio, lascerà la guardia della porta e il portone del palazzo verrà chiuso.

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