Di Nicolas Abbrescia

MILANO – Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato lo stand della regione Marche presso la BIT di Milano, anche il turismo religioso è stato protagonista. Abbiamo chiesto l’importanza del turismo religioso nelle Marche alla BIT di Milano a due importantissimi personaggi: Gian Mario Spacca, presidente della Regione e Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto.

Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche: “ La regione Marche sta esercitando un ruolo molto forte in questa BIT, lo stand alle mie spalle è sempre molto partecipato, dove noi offriamo ai visitatori i “turismi” della nostra regione, ossia la declinazione in chiave plurale delle varie forme di turismo che ogni località offre. Fra i tanti turismi che mettiamo in evidenza nella nostra offerta, c’è anche il turismo religioso, che trova in Loreto un punto di riferimento fondamentale, nonché nei monasteri marchigiani, nella via Lauretana, tante occasioni che nelle Marche portano milioni di persone a cui dobbiamo riservare accoglienza come finalità per quanto riguarda l’etica nel turismo. Dobbiamo qualificarci per la qualità della nostra offerta che è data anche dal segmento del turismo Religioso”.

Mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto: “Sembra una proposta interessante e molto importante. Le Marche è una regione ricchissima di luoghi di fede, che sono cresciuti con la fede della gente, con tradizioni religiosi importanti, con comunità religiose e monastiche di un certo rilievo, per cui è ricchissima di proposte con luoghi che attirano sia per il messaggio spirituale che hanno, sia per la componente culturale e artistica; per cui a me sembra che l’offerta che il viaggiatore attento può trovare nelle Marche, è un’offerta di grandissimo valore, proprio per queste dimensioni messe tutte insieme. Troppo spesso mentalmente dividiamo, diciamo che il turismo religioso è fatto di luoghi un po’ kitsch, di poco spessore culturale. Il turismo religioso è fatto di una riflessione profonda che è stata elaborata da persone di fede, attraverso tutti gli strumenti della mente umana. Io sono Arcivescovo di Loreto, venendo a Loreto, chiunque può vedere la bellezza delle strutture architettoniche, le opere di scultura, le opere di pittura, chi ha tempo può ascoltare la musica nella cappella musicale che ha più di cinque secoli di vita, per cui è facile capire quanto sia ricca una riflessione che nasce poi da tre semplici pareti della Santa Casa di Loreto. Diciamo che sono fenomeni che portano uno sviluppo grandissimo e questo sviluppo di riflessione, di meditazione e di contemplazione, viene trasmesso facilmente, spontaneamente e direi anche piacevolmente alla persona che si mette in cammino e cerca di scoprire queste realtà, passando dalla bellezza immediata a quella che può essere la riflessione più profonda, che tocca il cuore e l’anima.

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