Di Michele Rosati

Tutti ormai conosciamo la Costa Crociere a causa del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio  il 13 gennaio del 2012 ma in pochi sanno che la Costa Crociere S.p.A. è la compagnia di navigazione dedicata all’attività crocieristica maggiore d’Europa ed è l’unica azienda di trasporti marini ad offrire assistenza religiosa a bordo.
Qualche anno fa sono stato in crociera sul mediterraneo e sono rimasto senza parole nel vedere una cappella in una nave da crociera, non pensavo che esistesse una cosa del genere. È cosi che ho conosciuto l’Apostolato del Mare. L’Apostolato è l’opera ufficiale della Chiesa cattolica per il servizio pastorale della gente di mare…già prima del 1900 esistevano diverse iniziative missionarie cattoliche per fornire assistenza spirituale, sociale e materiale agli equipaggi che facevano scalo nei grandi porti di Londra, Bottle, Montreal, New York, New Orleans e Sydney. Ma fu solo agli inizi degli anni 20 che l’attività dell’Apostolato del Mare internazionale venne ufficialmente approvata.
L’Opera dell’Apostolato del Mare si pone l’obbiettivo di assicurare l’assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri, promuovendo, nelle comunità cristiane, atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi. L’Apostolato del Mare stimola, inoltre, nella stessa comunità civile, la comprensione e la valorizzazione delle identità delle persone emarginate, in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana. “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” diceva Seneca e l’Apostolato serve proprio a trovare la giusta via, il vento favorevole…è con questo stimolo che l’Apostolato venne inserito sulle navi Costa già dal 1934 con il compito di occuparsi del benessere spirituale e psicologico dell’equipaggio, oltre a svolgere opera pastorale e di comunione  nei confronti delle diverse religioni ed etnie. Attualmente a bordo di tutte le navi della compagnia è disponibile, sia per gli ospiti che per l’equipaggio, una cappella consacrata, nella quale viene celebrata regolarmente la Santa Messa. Inoltre il Cappellano di bordo è membro del comitato del welfare (un comitato attivo su ogni nave insieme ad un rappresentante dei lavoratori e al Comando nave) che si occupa  del benessere dell’equipaggio, propone incontri di preghiera ecumenici con cristiani di altre confessioni, è responsabile dell’organizzazione delle attività ricreative dell’equipaggio sia a bordo che fuori bordo organizzando lotterie, serate di karaoke, serate di musica per l’equipaggio, attività sportive, escursioni turistiche e giochi a bordo come ping pong, calcio balilla, provvede di tanto in tanto ad organizzare piccole festicciole tra i giovani dell’equipaggio….
Vogliamo comunque sottolineare il fatto che a tutt’oggi la Costa Crociere è l’unica compagnia italiana a offrire questo “servizio spirituale”…. E’ parlando con i ragazzi dell’equipaggio che ci rendiamo conto di come “questo servizio” sia utilissimo, perchè l’andare per mare come marittimi (e non come villeggianti) significa soffrire, la vita da “imbarcato” è una vita che ti porta lontano dalla propria esistenza in un ambiente innaturale, separato dalla terra ferma, lontano dagli affetti, lontano soprattutto dalla famiglia. Vivere e lavorare insieme a un ristretto numero di persone, superare le difficoltà di lingua, religione e cultura, rende spesso difficoltosi i rapporti interpersonali a bordo…il “popolo dei lavoratori del mare” è un popolo relativamente giovane (oltre metà dell’equipaggio ha meno di 35 anni) che ha una buona scolarizzazione e che padroneggia due o più lingue (quanto mi sono sentito ignorante in mezzo a loro…), ecco quindi inquadrato il ruolo del cappellano di bordo, perchè l’andare per mare non richiede solo una buona preparazione tecnica ma anche una bella “forma interiore”…e come in una palestra i ragazzi per formarsi hanno bisogno di un loro personal trainer: il cappellano per lo appunto, è lui che come un missionario imbarca per mesi e naviga con loro per condividere, in tutto e per tutto, la vita ed il lavoro della gente di bordo. L’Apostolato del Mare (che fa capo al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti) pone il suo impegno umano e cristiano a servizio di tutte le persone che lavorano a bordo delle navi, indipendentemente dalla loro razza, cultura, condizione o appartenenza religiosa, contribuendo concretamente al loro benessere psicologico e spirituale,e promovendo la tolleranza reciproca, l’accoglienza ed il dialogo tra la gente di mare. Inoltre l’Apostolato del Mare si adopera per consentire a tutti gli ospiti in vacanza o in viaggio a bordo delle navi di professare la propria fede religiosa e oggi giorno, in questo mondo sempre più politicizzato e scristianizzato è la vera cosa straordinaria: consentire a tutti di professare la propria fede religiosa!!!

 

Sul sito del Vaticano è disponibile il “Motu Proprio” a firma di Giovanni Paolo II:   

http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-proprio_17031999_stella-maris_it.html

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