MONTELPARO – L’anno dedicato al Cardinal Montelpare volge al termine.

Inaugurato a Montelparo il 17 dicembre 2011 alla presenza del Vescovo Gervasio Gestori, l’anno dedicato a Gregorio Petrocchini si è concluso domenica scorsa con l’assegnazione della prima  borsa di studio volta a finanziare studi che permettano di scoprire notizie e nuovi fatti sul paese

Il premio di 500 euro è andato a Eleonora Mercuri, che ha partecipato al restauro della chiesa di Santa Maria in Camurano, in particolare di un affresco del XV secolo raffigurante la Vergine in trono con il bambino in braccio. I lavori di restauro verranno presentati a maggio 2013.

Subito dopo Raffaele Tassotti, storico di Montalto delle Marche e consulente scientifico del comitato organizzativo dell’anno petrocchiniano, ha presentato il suo ultimo lavoro: il romanzo storico Il mastro della giustizia. Si tratta di un libro che arriva dopo anni di studi e ricerche, di cui fornisce una sintesi sotto forma di romanzo.

Basandosi sulle cronache del XVI secolo e utilizzando i fascicoli giudiziari del Comune di Montalto risalenti al periodo di presidato di Sisto V, Tassotti lascia che sia la storia stessa a raccontarsi attraverso le vicende della gente  comune. Le storie che emergono dalle sentenze sono quelle di chi ha incrociato la propria vita con il carnefice: il mastro della giustizia del titolo.

In un territorio che si estendeva da Monte Gallo a Monterubbiano ed in cui il governatore amministrava la giustizia ingaggiando una feroce lotta contro il banditismo, il mastro della giustizia è appunto il boia, che arriva da fuori e non parla mai. Ma la giustizia a volte è anche divina, affidata ad un disegno superiore che si compie in terra, magari a distanza di anni.

Essendo un romanzo storico, dunque verosimile, nell’opera  incontriamo personaggi realmente esistiti, tra cui Donna Venere, nipote di Vincenzo Pagani, il bandito Brandimarte Magnozzi, Gianfranco Sacconi, capitano delle milizie che offende il magistrato ed infine Innocenzo Michelini, abile fabbro che sposa una ragazza di Montelparo e diviene noto alle cronache dell’epoca per aver incendiato la chiesa di San Gregorio. Il fatto venne ritenuto qualcosa di straordinario, tanto che il Papa in persona scrisse al governatore di Montalto per raccomandargli una punizione esemplare.

L’anno di Gregorio Petrocchini si è concluso con il ricordo delle parole di Comastri da parte di Don Gianluca: «impegniamoci a seguire l’esempio». E cioè: impegniamoci a fare memoria della nostra storia, trasmettiamo l’arte di vivere.

Ultimo appuntamento del 2012: domenica 29 dicembre con la commedia scritta da Filippo Cruciani.

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