REGIONE MARCHEInclusione lavorativa, inclusione sociale, attività culturali e attività trattamentali e di prevenzione della recidiva: verso questi settori si orientano gli interventi regionali per il 2012 a favore dei detenuti. Le linee generali sono tracciate all’interno della legge di settore del 2008. Del suo stato di attuazione e della situazione degli istituti penitenziari marchigiani si è parlato questa mattina nel corso del convegno annuale dedicato a questo tema, ora più che mai di scottante attualità.

La Regione Marche ha confermato per il 2012 le risorse a disposizione che ammontano a 837 mila euro: “Questa cifra – dichiara l’assessore ai Servizi sociali, Luca Marconi – testimonia l’impegno verso quella che possiamo considerare un’emergenza sociale. Già lo scorso anno erano raddoppiate le risorse per l’avvio di progetti destinati ai detenuti. Oltre a quelli già avviati vi è un nuovo progetto, a cura dell’Asur, finalizzato al potenziamento del supporto psicologico in ambito penitenziario, post penitenziario e minorile nelle Marche.

“Prevediamo – spiega Marconi – un maggior numero di ore di presenza degli psicologi all’interno degli istituti di pena, funzionale a una migliore gestione della complessità derivante dal sovraffollamento delle carceri o, nel caso dei servizi minorili, dal crescente numero di gravi reati commessi da minorenni”.

“Con i progetti di inclusione lavorativa e sociale, curati dagli ATS – continua Marconi –  si cerca di recuperare la dignità personale dei detenuti nonché le loro competenze ed abilità professionali; in questo modo si perseguono anche gli interessi generali della collettività, quali la maggiore sicurezza sociale, la riduzione del rischio di recidiva penale e la progressiva eliminazione di ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro”.

L’obiettivo delle attività trattamentali culturali è invece quello di valorizzare le esperienze di teatro e di diffusione dei servizi bibliotecari in carcere (prestiti librari, letture di gruppo, letture tematiche, in collaborazione con le biblioteche comunali) che sono di provata valenza rieducativa e socializzante, già sperimentate in alcuni istituti penitenziari. In particolare, sono in corso di realizzazione due progetti regionali: il ‘Teatro in carcere’ curato dall’ATS di Pesaro e il ‘Sistema bibliotecario carcerario regionale’ curato dalla Comunità montana di Camerino.

A questo proposito, durante il convegno sono stati inseriti due spazi culturali, nei quali alcuni detenuti coinvolti nei due progetti regionali teatrali e bibliotecari hanno recitato poesie e brani sulla vita penitenziaria e sulla libertà. I lavori sono stati coordinati da Marco Nocchi, della Regione Marche.

Al convegno sono intervenuti, n tra gli altri, Anna Bello (presidente del Tribunale di Sorveglianza), Giorgio Caraffa (direttore sanitario dell’ASUR), Elena Cicciù (coordinatore del Centro regionale per la mediazione dei conflitti Regione Marche), Patrizia Giunto (responsabile Ufficio Servizi Sociali Minorenni delle Marche, Centro Giustizia Minorile, Ministero della Giustizia), Patrizio Gonnella (presidente dell’Associazione Antigone), Ilse Runsteni (provveditore PRAP), Italo Tanoni (garante dei diritti dei detenuti delle Marche), Serena Tomassoni (presidente della Conferenza regionale volontariato giustizia).

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