SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo le parole del Capitano Giancarlo Vaccarini, pronunciate durante la festa della Virgo Fidelis, celebrata mercoledì 21 novembre presso la parrocchia San Pio X (clicca qui per leggere l’articolo) di San Benedetto del Tronto.

Capitano Vaccarini: “Eccellenza viviamo un momento di profonda crisi, e mentre ascoltavo le sue parole, riflettevo sul fatto che molti dei presenti hanno vissuto la crisi del dopo guerra, hanno vissuto la fame, hanno vissuto la povertà e mi interrogavo sul perché questa crisi è definita tra le peggiori che ci sia capitato di dover vivere come nazione.
Nel 1956 Einstein parlò della crisi come di una benedizione, perché la crisi porta un cambiamento purché si sia pronti ad interpretarla, purché si sia pronti a leggere lo spirito dei tempi e l’arma dei carabinieri questo fa, lo fa da 198 anni.
Ha accompagnato per mano la vita di questo paese, prima dell’unificazione, durante le guerre, durante le  carestie, durante le calamità naturali.
Lo ha fatto perché ha sempre difeso gelosamente i valori che non sono soltanto quelli religiosi, ma sono i valori dell’onesta, dell’altruismo della solidarietà. Sono valori che la nostra società sta perdendo.
Io credo che noi possiamo investire solo sui nostri giovani e spiegargli che se scendono in piazza in una manifestazione studentesca per il loro futuro, devono sapere che dietro la divisa di quel carabinieri e di quel poliziotto a cui lanciano biglie con dentro acido muriatico, biglie di acciaio, quando va bene biglie con la vernice, dietro quella uniforme c’è un uomo, c’è un padre di famiglia, c’è un cittadino in divisa che ha gli stessi ideali, le stesse pulsioni, gli stessi sogni. Probabilmente condivide esattamente i motivi di quella protesta,  ma sta da un’altra parte e questo è sbagliato.

Bisogna dirlo ai nostri giovani, che pagare le tasse è il migliore investimento per il loro futuro In Italia sembra che vada di moda evadere le tasse e far pagare ai contribuenti onesti un carico fiscale insostenibile.
Bisogna dire ai nostri giovani che la solidarietà è il migliore investimento che si possa fare nella vita, il fatto di non voltare la testa da un’altra parte, ma spendersi ed aiutare e non rimanere indifferente davanti a quello che ci capita.
Spesso davanti ad un Tg quando un genitore impreca, ci dobbiamo chiedere: come vive quelle informazioni il proprio figlio?
Bisogna dare l’esempio come fece il gruppo di carabinieri (ricorrenza della battaglia di Culqualber) che oggi ricordiamo. Come l’esempio che ci hanno dato i nostri colleghi deceduti in servizio, nessuno deve sentirsi escluso, ognuno deve fare la propria parte.

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