EUROPA – I giovani sono il nostro presente e il nostro futuro e l’istruzione è fondamentale per prepararli alla vita, al lavoro, agli impegni sociali e pubblici. Nell’Europa “unità nella diversità” è essenziale che i giovani possano frequentare periodi di formazione all’estero, per incontrare altre culture, apprendere lingue diverse, sviluppare conoscenze e capacità che resterebbero parziali o incompiute se scuola e università si limitassero ai confini nazionali. Per queste ragioni un centinaio di personalità europee ha scritto una lettera ai capi di Stato e di governo dell’Unione europea affinché, nelle prossime decisioni relative al bilancio Ue, non taglino i fondi per Erasmus e per “Erasmus per tutti”, progetto che dovrebbe entrare in funzione a partire dal 2014.

Rispettare gli impegni. “La crisi economica ha colpito molto duramente la gioventù europea”; “l’istruzione e la formazione devono essere al centro della risposta dell’Europa. Qualsiasi società civile è pronta a investire nel futuro dei giovani affinché essi possano svolgere appieno il loro ruolo di cittadini attivi, trovare un lavoro gratificante e realizzarsi nella vita”. Un gran numero di personalità di tutti gli Stati aderenti all’Ue ha inviato il 9 novembre ai leader dei Ventisette una lettera in cui si chiede che siano rispettati gli impegni finanziari per sostenere il programma Erasmus. Artisti, economisti (fra cui il Nobel 2010 Christopher Pissarides, cipriota), campioni sportivi (come la bulgara Stefka Kostadinova, record mondiale di salto in alto), scrittori, filosofi: un lungo elenco di “vip” che chiamano in causa i politici affinché non riducano la parte di bilancio Ue 2012 e 2013 destinato alle borse Erasmus. Inoltre chiedono che nel bilancio pluriennale dell’Unione sia finanziato opportunamente il nuovo programma “Erasmus per tutti”, che prenderà il posto degli attuali programmi di formazione all’estero. L’allarme nasce dal fatto che nel solo anno corrente si registra un deficit di 90 milioni per Erasmus e non è escluso che il problema si ripeta nel 2013.

Milioni di giovani. “Negli ultimi 25 anni – si legge nella missiva – il popolare programma Erasmus dell’Unione europea ha consentito a quasi 3 milioni di giovani di studiare all’estero. Un’intera generazione ha imparato cosa significa vivere e lavorare con persone di un’altra cultura”. “Ci auguriamo che i bilanci consacrati ad Erasmus saranno sufficienti per far onore alle legittime aspettative degli studenti”. La lettera specifica: “L’Unione europea ha proposto un nuovo programma di finanziamento – “Erasmus per tutti” – che offrirà queste opportunità ad altri milioni di giovani a partire dal 2014. Esso consentirà loro di studiare, di ricevere una formazione, di lavorare e di far opera di volontariato in un altro paese e di acquisire un’esperienza che li aiuterà a conquistare il loro primo, prezioso posto di lavoro”. “Erasmus per tutti” costerà “meno del 2% del bilancio complessivo dell’Ue. Nelle prossime settimane voi, i capi di Governo dell’Ue, avrete l’opportunità unica di sottoscrivere il nuovo programma attribuendogli le risorse necessarie. I nostri giovani lo meritano. È in gioco il nostro futuro”.

Sostegno al progetto. Un commento all’appello giunge da Androulla Vassiliou, commissaria Ue per l’istruzione, la cultura e la gioventù: “Il programma Erasmus ha cambiato vite e aperto menti per 25 anni. Che possa continuare a farlo ancora a lungo. I giovani hanno fatto le spese della crisi. Ora più che mai hanno bisogno del nostro aiuto”. La commissaria aggiunge: “Guardo con orgoglio ed emozione al fatto che così tante persone, impegnate in campi diversi, abbiano manifestato il loro sostegno al progetto Erasmus”.

Chi ha firmato. Scorrendo l’elenco delle firme (pubblicato integralmente, assieme al testo della lettera, nel sito della Commissione, www.ec.europa.eu) si scoprono nomi di grande prestigio. Ad esempio il direttore teatrale austriaco Peter Hofbauer, il direttore dell’Orchestra filarmonica ceca Jirí Belohlávek, Gerard Byrne, dell’Accademia reale danese di belle arti, Lilian Thuram, ex calciatore francese e direttore di una fondazione contro il razzismo. E, inoltre, il matematico tedesco Peter Scholze, il compositore greco Dionisis Tsaknis, Aron Szilágyi, schermitore ungherese, medaglia d’oro ai giochi olimpici del 2012, l’astrofisica italiana Margherita Hack, il biologo lettone Juris Steinbergs. Firmano ancora, tra gli altri, Malgorzata Ludwisiak, vicedirettore del Museo delle arti di Lodz (Polonia), Fernando Carvalho Rodrigues, scienziato portoghese ed ex direttore della Nato, Mojca Mavec, giornalista slovena, Pedro Almodovar, regista spagnolo, Staffan Nilsson, svedese, presidente del Comitato economico e sociale europeo, Rhodri Morgan, ex primo ministro del Galles, Claire Belcher, ricercatrice britannica vincitrice del premio “Marie Curie 2012”.

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