REGIONE MARCHE – L’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati ha tenuto una conferenza stampa per chiarire le sue posizioni assunte in merito gli impianti a fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle biomasse e biogas. 

“Il primo doveroso chiarimento – ha detto in apertura Donati – è che alla Giunta regionale preme la salute pubblica e la salvaguardia ambientale. Voglio richiamare quindi alla massima sinergia, perché con tutti i livelli istituzionali si possa giungere a dare risposte certe al mutato quadro energetico che fortemente incide sul contesto territoriale e ambientale. E sottolineo che la Green Economy, oltre ad essere un dei punti fondamentali del programma del Governo regionale, rappresenta anche la fonte di sviluppo e occupazionale più significativa in questo momento di lacerante crisi economico-sociale”.

“Allo stato attuale – ha proseguito l’assessore – sono stati autorizzati 20 impianti di biogas dislocati tra le province di Pesaro, Ancona, Macerata e 1 sola a Fermo, mentre sono sospese le autorizzazioni riguardanti Monsano e Potenza Picena. Per quanto riguarda gli impianti a biomasse su tutto il territorio regionale sono 10. L’azione dell’assessorato è improntata alla massima trasparenza e l’attività degli uffici si è concentrata nella valutazione degli iter autorizzativi, tutti facenti riferimento al quadro normativo vigente, tenendo presente gli obiettivi che la Regione Marche, come le altre regioni italiane, è chiamata a raggiungere entro il 2020, secondo gli impegni assunti nei confronti della Comunità Europea, il cosiddetto Burden Sharing che è pari al 15,4%”.

“Con la delibera regionale – ha concluso Donati – il quadro di riferimento tecnico-procedurale appare ancora maggiormente regolamentato e quindi controllato con alcune indicazioni aggiuntive agli uffici che per la verità già prima richiedevano l’applicazione di particolari accorgimenti, quale la copertura delle biomasse stoccate per evitare esalazioni odorigene e l’introduzione di elementi tecnologici per abbattere le emissioni di ossidi. E’ ancora più evidente, quindi, l’impegno a garantire il rispetto della salute e dell’ambiente, torno a sottolinearlo”.

Gli impianti a fonti rinnovabili presentano in genere un basso impatto soprattutto per quel che riguarda le emissioni inquinanti in atmosfera. Così anche gli impianti a biomassa e biogas, dove c’è un processo di combustione, i tecnici dicono che l’impatto ambientale è bassissimo e va considerato nel suo ciclo completo; gli impianti a biogas da biomassa che sono stati autorizzati di recente non fanno eccezione; essi sono infatti caratterizzati da un contenuto impatto visivo (altezza di circa 10 m da terra), emissioni gassose bassissime considerato che si brucia un combustibile gassoso costituito da metano di origine biologica che, come è noto agli esperti, è il combustibile più ecologico che conosciamo e quasi esenti dall’emissioni di polveri tanto che la normativa ambientale non prevede alcun valore limite da rispettare.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *