SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il ricordo di Don Osvaldo nelle parole di Elbano Bovara.

“Pronto, sono don Osvaldo, il nuovo parroco della sacra famiglia. Non so se ci conosciamo,  io sono il prete con la testa bianca ed attualmente parroco a Montalto”.

Era ormai trascorsa l’estate del 2000, quando ricevetti questa telefonata;  la comunita’ piangeva il suo parroco don Franco ed insieme a Padre Mario attendevamo l’arrivo del nuovo parroco.
La conoscenza personale qualche settimana dopo, in occasione del suo ingresso ufficiale in parrocchia. In quella circostanza ebbi l’onore, quale segretario del consiglio pastorale parrocchiale, di accoglierlo sul sagrato della chiesa  ed indirizzargli  il saluto di benvenuto a nome della comunita’ “Sacra Famiglia”.

Persona intelligente, sacerdote con ampia esperienza parrocchiale,  sapeva che  subentrando ad un parroco, don Franco, che aveva  guidato la parrocchia per quasi trent’anni, doveva muoversi  con prudenza, essere comprensivo, dare la possibilità ai collaboratori  di conoscerlo , di vincere  le diffidenze e le riserve  sempre  presenti  in queste circostanze. Con questo suo comportamento conquistò velocemente la fiducia ed il rispetto dei suoi parrocchiani.

La sua  prima mossa azzeccata fu quella di tenere la porta della chiesa sempre aperta durante il giorno, nonostante i pericoli che essa comportava. Cambiò la disposizione dei banchi  riservati ai fedeli, passando poi ad opere piu’ impegnative: rifacimento dell’altare principale; nuovo impianto di illuminazione; tinteggiatura della Chiesa; nuova Via Crucis ed altro ancora. 
Ogni anno arricchiva la Chiesa con qualche opera  interna ed esterna, lui voleva una Chiesa bella, accogliente, in quanto  casa del Signore  e  luogo d’incontro con i fedeli.

I lavori che venivano eseguiti camminavano di pari passo con le attivita’ della parrocchia; curava in modo particolare  le catechesi dei giovani, per i quali aveva una attenzione  paterna. Chi non ricorda i suoi campi scuola dai quali tornava entusiasta, con il cuore pieno di gioia e la sua inseparabile macchina fotografica piena di immagini. Altra cosa a cui teneva tanto era l’Azione Cattolica, costituì i vari gruppi parrocchiali continuando a seguire l’associazione a livello diocesano e regionale.

Ha pensato anche a portare la parola del Signore e l’Eucaristia nei luoghi turistici con la celebrazione della Santa Messa in via dei mille; le notti di Nicodemo in  spiaggia.

Sono tante altre  le cose che potrei ricordare dei suoi oltre dieci anni di lavoro svolto con passione, entusiasmo e sacrifici,  ma lascio che lo facciano altri fratelli  che vorranno prendere la parola in seguito.

Il primo contatto con lui e’ stata la sua telefonata, ed una telefonata  mi ha annunciato la sua morte improvvisa,  allora  prima che incominci la Santa Messa,   vorrei concludere    con  una telefonata speciale che sicuramente giungera’  fino a Lui lassu’ da dove   ci guarda sorridente e bonario come sempre, insieme  agli altri parroci della nostra parrocchia: don Mario, don Franco  ed il nostro e suo amico padre Mario.

 “”Pronto, ciao don Osvaldo, sono Elbano, siamo qui in tanti nella tua Chiesa  per salutarti ancora una volta dopo un anno;  partisti cosi’ in fretta  che non avemmo neanche il tempo  di salutarti come avremmo voluto, di dirti grazie per tutto quello che avevi fatto  per noi e di chiederti scusa  per tutte le volte che ti abbiamo deluso. Tu ci mettevi tutto l’impegno per farci conoscere meglio  Gesu’, ti preparavi per le “laetio divinae”, per ogni omelia domenicale e noi tante volte abbiamo fatto orecchie da mercante, da una parte ci entrava e dall’altra ci usciva,  Tu avresti voluto  sempre la chiesa piena come a Pasqua o a Natale.

Cosa Vuoi,  noi siamo fatti cosi’, abbiamo sempre tante cose da fare ….. La Tua partenza improvvisa, pero’, ci e’ di monito, “”sapremo tenere la lanterna sempre accesa?”

Senti don Osvaldo, ora che sei nei piani alti, parla di noi al Padrone di questa Casa, noi sappiamo che Lui ci ama anche cosi’ come siamo fatti e noi Ti promettiamo e Gli promettiamo che cercheremo di essere piu’ buoni e piu’ attenti agli insegnamenti che il Tuo successore, don Francesco continuera’ a proporci perche’ non venga mai a mancarci l’olio per la nostra lanterna.

Ora Ti  saluto perche’ don Francesco deve  iniziare la celebrazione. Mi raccomando don Osvaldo non ci dimenticare, noi non lo faremo. Ciao don Osvaldo continua a sorriderci ed a proteggerci, ciao… ciao….””

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