La manovra Monti prevede la riduzione e l’accorpamento delle Province, sulla base del censimento del 2011 e il dimezzamento dei consiglieri e assessori, riduzione dei consiglieri e assessori regionali e relative indennità. Il programma prevede quindi il tramonto di almeno 42 Province, a cui si aggiungono le 10 destinate a essere sostituite dalle Città Metropolitane e una dozzina di enti ulteriori se la tagliola riuscirà davvero a estendersi alle Regioni a Statuto speciale. Sul viale del tramonto, quindi, inizia a sfilare più del 50 per cento delle Province attuali, dopo l’antipasto offerto qualche settimana fa dal referendum che ha cancellato le mini-Province sarde.

Questo l’ironico giudizio del Sole24ore riguardo le province marchigiane: “Ottima idea si rivela nelle Marche la creazione della Provincia di Fermo, che con i nuovi parametri rischia di far saltare anche quella di Ascoli Piceno da cui si e’ divisa (a meno di poter tornare a galla con una ri-fusione)”.

Dello stesso avviso anche laStampa.it: “Nelle Marche dovrebberò sparire 2 delle 5 province, Ascoli Piceno e Fermo”.

La provincia di Fermo potrebbe rivelarsi un errore fatale per la regione Marche, la quale, se l’accorpamento con Ascoli non sarà sufficiente, dovrà riorganizzare il sud delle Marche da cima a fondo, forse riaccorpando il tutto sotto la provincia più vicina e cioè quella di Macerata, al momento non adatta, secondo noi, a ricoprire tutte le funzioni provinciali del sud della regione.

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