Da sx: Scarponi, Costantini, Menichelli, Cesaroni

LORETO- All’incontro hanno partecipato: S.E. Mons. Edoardo Menichelli Arcivescovo Metropolitano Ancona – Osimo, delegato CEM per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport , Don Luigino Scarponi responsabile della Commissione Regionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della CEM,Edio Costantini Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport.

La scuola di pensiero nelle Marche si inserisce negli intenti del Progetto Culturale della Chiesa Italiana ed ha come obiettivo quello di ripartire da un’idea precisa di quale uomo e quale società civile (questione antropologica) vogliamo promuovere con lo sport. La Scuola di pensiero ha l’obiettivo di formare una nuova classe di dirigenti sportivi, di allenatori, di educatori e perfino di arbitri e insegnanti.

Per superare la crisi che investe il mondo dello sport professionistico italiano e, in modo particolare il calcio, bisogna tornare a fare cultura e investire sull’educazione.  La prima fase della Scuola, Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto, inizierà il 26 settembre 2012 e si concluderà il 20 marzo 2013 presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso di Loreto. Un gruppo di 50 persone, tra cui dirigenti, allenatori, docenti universitari, sacerdoti e studenti, provenienti da tutte le Marche e con un rigoroso calendario di incontri e di studio,  si propone di promuovere un nuovo modello educativo e di cultura sportiva da mettere a disposizione delle parrocchie e di tutto l’associazionismo sportivo marchigiano.

Solo uno sport che rimette al centro il bene ultimo dell’atleta, la sua dignità e la questione educativa, può ridare credibilità all’intero sistema sportivo e al calcio italiano. L’obiettivo è formare cittadini e sportivi migliori, che stiano alla larga dalle seduzioni del doping, del denaro e della vittoria a tutti i costi. Sportivi che siano anche persone “umanamente e spiritualmente mature”, come chiede Papa Benedetto XVI, che sappiano disinnescare, attraverso stili di vita positivi, la cronica ciclicità degli scandali nello sport.

L’Ufficio Nazionale, in collaborazione con il Laboratorio di Comunione tra le Associazioni Sportive di ispirazione cristiana, ha definito il testo del Manifesto dello Sport educativo, rivolto a tutti coloro che vedono nello sport un valido strumento per mirare alla crescita della persona e soprattutto dei giovani. Ricordando le parole di Giovanni Paolo II e quindi di Benedetto XVI, l’Ufficio e le Associazioni sportive si sono spesso riuniti per condividere esperienze e per definire insieme le strategie più adatte per rivalorizzare lo sport.

“Nel solco della presenza dei Cattolici nella società italiana e alla luce dell’alto Magistero della Chiesa, riconosciamo nell’esperienza sportiva una grande risorsa educativa a disposizione della persona umana e della collettività. Lo sport è un bene educativo di cui nessun ragazzo dovrebbe fare a meno (Pio XII). Milioni di ragazzi sono cresciuti e sono diventati adulti e bravi cittadini giocando e praticando. Sappiamo che sono possibili tanti modi di concepire, organizzare e vivere la pratica sportiva”.

Le Marche sono una delle regioni pilota indicate dall’Ufficio Nazionale per la pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport per far nascere l’esperienza della “Scuola di pensiero”: <<Uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto>>  promossa dalla Consulta per lo sport, composta dall’associazionismo sportivo cattolico, della Commissione Regionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Marchigiana.

 

La Consulta per la pastorale dello sport si è formata sul campo: nell’organizzare l’entusiasmate giornata del 7 settembre 2012 nell’ambito del Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona. Progetto che ha valorizzato il servizio di alcune associazioni sportive di ispirazione cristiana. Tali Associazioni di area ecclesiale nel coniugare autonomia e ispirazione cristiana svolgono un’azione qualificata e preziosa di prima evangelizzazione: la potenzialità educativa (secondo la pedagogia cristiana) non si sovrappone allo sport, ma lo interpreta e lo conduce a pienezza. Si rivela come uno dei temi chiave dell’alleanza educativa tra Chiesa, Sport e tutti coloro che ne sono coinvolti. Per attuare tutto ciò è necessario un rinnovamento di mentalità e di prassi pastorale alla luce di un progetto culturale.

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