ASCOLI PICENO – SAN BENEDETTO DEL TRONTO: Alla conferenza stampa di giovedì 7 giugno presso l’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, la RSU (Rappresentanza Sindacale unita, dove mancava la Cisl) dell’Area vasta 5 (Area Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto) dopo i dati trasmessi da Stroppa scende sul piede di guerra.

I dati forniti dal Direttore Generale Stroppa: A fronte di 86 infermieri e 38 Oss la direzione ha deciso di assumere o prorogare 39 infermieri e 20 Oss che porterà ad una carenza di organico di 47 infermieri e 18 Oss.

La Cisl non ha partecipato perché in polemica con i colleghi degli altri Sindacati (in fondo all’articolo le motivazioni della Cisl che era fuori dell’ospedale mentre si svolgeva la conferenza stampa a distribuire volantini con su scritto “l’ospedale non si tocca”).
Il portavoce dell’Area Vasta 5 Roberto Fioravanti ha affermato: “Abbiamo fatto una scelta di percorso con dei rapporti che non sono eccellenti, le due conferenza stampa vi fanno capire che la situazione è molto grave, noi rappresentiamo tutta l’area Vasta 5”
La grave crisi economica si abbatte anche sulla struttura pubblica, però dobbiamo capire che la Regione Marche è la messa meglio.

Dobbiamo poi tenere in considerazione che la Sanità nell’Area Vasta 5 è stata sempre bacchettate e penalizzate dal lato economico e della spinta di progettualità. In questi giorni il nuovo direttore Stroppa ha presentato alla delegazione Rsu il “piano ferie”, da noi chiamato “piano tagli”, senza una logica sanitaria, ma accecati dal conto di bilancio, dal bisogno di recuperare milioni di Euro dal personale. Pensate che ieri pomeriggio ci hanno ufficializzato per piano ferie un taglio di 83 persone che si dedicano ad assistenza del malato, comportando così la chiusura dei reparti. Senza considerare altri tagli al personale che porterà ad Ascoli Piceno molto probabilmente alla chiusura della cucina per i dipendenti.

Inoltre ci è stato comunicato:
– la riduzione dei posti letto di chirurgia che l’anno scorso ha avuto un tasso di occupazione dell’88%.
– Le R.s.a. (Residenze sanitarie assistite) si stanno esternalizzando verso l’esterno, verso il privato.
– Alcuni reparti che non hanno nessun legame di specialistica, vengono accorpati come ad Ascoli, dove la nefrologia verrà accorpata con la neurologia o a San Benedetto del Tronto dove la medicina di urgenza verrà accorpata con la cardiologia.
– La pediatria a San Benedetto del Tronto non chiuderà ma verrà ridimensionata a 6 posti letto.
– Lista d’attesa di 400 interventi a San benedetto del Tronto ed Ascoli sulle 350 persone in attesa.

Questa situazione porterà nei prossimi mesi ad incertezza. L’unica logica sono i tagli, e probabilmente il piano industriale porterà ad ulteriori risorse al ribasso. Nei prossimi mesi i cittadini non troveranno più la qualità dell’assistenza ed i servizi. Noi ci troviamo di fronte ad un’apocalisse perché di questo si tratta. La Rsu non accetterà questo tipo d’ipotesi, domani incontreremo l’Assessorato alla sanità e il dirigente dell’Asur e glielo diremo. Qualora necessario non escludiamo una mobilitazione dell’Area Vasta 5.

Mauro Giuliani Cgil ha dichiarato: “Ieri ci hanno comunicato che la pediatria a San Benedetto del Tronto non subirà la chiusura totale ma rimarranno 6 o 7 posti letto.
In Ascoli invece hanno già chiuso il reparto di Pediatria e resterà chiuso fine settembre.
Ad Acquasanta tolgono alla R.s.a. 10 posti letto e li passano alla sanità Privata.
Solo all’ospedale di Ascoli vanno via 45 infermieri e ne prendono 12 solo per 4 mesi.

Siamo sotto di 33 infermieri. Tutti i reparti andranno in sofferenza e saranno sovraccaricati e non sappiamo nemmeno come organizzarci. Se la politica guarda soltanto la contabilità la qualità dei servizi scendere irrimediabilmente. Tra il disastro e la crisi si sono assunti un geologo e un chirurgo che si occupa di visionare i flussi di obesità del piceno. A che cosa servono quando ci tolgono figure essenziali?”.

Francesco Tedeschi della Cgil è intervenuto dicendo: “Manca la figura dell’elettricista, dell’idraulico e tante altre, riusciamo ad andare avanti grazie al nostro impegno, nel futuro scadranno altri contratti e ci hanno fatto già sapere che non hanno intenzione di rinnovarli.
La cucina del Mazzoni, non riescono a causa di due infortuni a garantire da luglio in poi i pasti ai dipendenti. Probabilmente chiuderà la mensa del personale per garantire la mensa ai degenti. C’è un taglio del front office, per questo le file si allungheranno irrimediabilmente.”

Anche Caterina Fiori ha voluto dire la sua: “Questi dati non sono numeri ma persone, e non si può giocare con la vita delle persone, noi ci sentiamo responsabili per tutti quei dipendenti che perdono il posto di lavoro.”

Francesco Neroni sempre della Cgil ha invece aggiunto: “Non voglio fare ulteriori allarmismi perché noi rischiamo di buttare all’aria il servizio sanitario regionale.
Noi abbiamo sofferto per anni dal punto di vista dei finanziamenti rispetto al nord e al centro delle Marche. Il problema sono le risorse diminuite e che diminuiranno nei prossimi anni. Tutta la nostra attenzione è da settembre in avanti su come organizzeremo i servizi, sapendo che noi abbiamo un taglio consistente e che avremo un taglio nel 2013.
In termini economici si tratterà di 10.000.000€ di taglio di personale all’anno, un colpo che sarà difficile subire.

Che tipo di sistema possiamo mettere in piedi? Il fatto che non siamo uniti come Rsu è grave. Speriamo di superare questa fase con l’auspicio di trovare un progetto che ci spieghi come organizzare il futuro. Sotto certi livelli non possiamo scendere”.

Fausto Menzietti, di Fsi ha dichiarato: “Siamo in controtendenza con l’autonomia dell’Area Vasta, una lettera dall’Asur dove ci stanno togliendo le risorse e la gestione delle poche risorse che ci rimangono. I crediti infragruppo verranno gestiti dall’Asur.
La spesa e la gestione dei fondi di tutto il comparto verranno dati all’Asur e non sapremo quello che potremmo spendere o non spendere”.

Mentre avveniva la conferenza stampa, fuori dall’ospedale il referente della Cisl, distribuiva un volantino:

Gli abbiamo chiesto come mai non avesse partecipato con il resto della Rsu e ci ha risposto:
Giorgio Cipollini segretario territoriale della Cisl ha invece dichiarato: “La maggioranza della R.s.u. continua a fare proclami e fare lettera. Noi della Cisl vogliamo fare i fatti, domani mattina faremo una nuova manifestazione dopo San Benedetto del Tronto.
Se per caso anche il resto della R.s.u deciderà di manifestare ne saremo ben contenti di farlo insieme. Perché siamo stanchi delle chiacchiere”.

In risposta i referenti Cgil  affermano di aver portato avanti con responsabilità il mandato derivante dal voto dei lavoratori e con la proclamazione dello stato di agitazione è pronta ad indire atti di mobilitazione in merito, “Come Rsu noi giochiamo su un solo tavolo e non su più tavoli”.

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