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CHIESA – Metropoliti delle Chiese ortodosse e vescovi cattolici di Europa si danno appuntamento a Lisbona per parlare di “Crisi economia e povertà. Sfide per l’Europa di oggi”. Si aprirà martedì 5 giugno nella capitale del Portogallo il “Terzo Forum europeo cattolico-ortodosso” con la partecipazione di due delegazioni: quella ortodossa vede la presenza del Metropolita Gennadios di Sassima (Patriarcato ecumenico), del Metropolita Policarpo di Spagna e Portogallo (Patriarcato ecumenico), e dei rappresentanti dei Patriarcati di Mosca, Serbia, Romania, Georgia, della Chiesa di Cipro, Polonia e Albania. La delegazione cattolica è guidata invece dal card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, nonché presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee con la partecipazione, tra gli altri, di mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Minsk (Bielorussia), di mons. Paolo Pezzi, dell’arcidiocesi della Madre di Dio di Mosca, e di mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia. “Non intendiamo fare un’analisi prettamente economico-finanziaria dell’attuale crisi economica, benché esperti in materia accompagneranno la nostra riflessione”, afferma il card. Péter Erdő. “Siamo consapevoli che l’attuale degrado economico, che mette a repentaglio i nostri stessi modelli di società, costituisca solo la punta dell’Iceberg e ha origine molto più profonde”. Secondo il presidente dei vescovi europei, “per risalire la china di questa crisi, non vi è altra soluzione che reimparare ad amare. Si, solo un’economia dell’amore che pone l’amore per l’uomo, il suo lavoro, per le nostre società può permetterci di affrontare questa difficile situazione”. Le giornate saranno scandite da momenti di lavoro e di preghiera. Ci saranno una preghiera ecumenica mercoledì 6 giugno presso il Colégio Bom Sucesso, e una messa solenne in occasione della festività del Corpo di Cristo, giovedì 7 giugno nella Cattedrale di Lisbona. Il 1° Forum europeo cattolico-ortodosso si è svolto nel 2008 a Trento in Italia sul tema “La famiglia: un bene per l’umanità”; il 2° Forum europeo cattolico-ortodosso si è svolto nell’Isola di Rodi in Grecia nel 2010 sul tema Relazioni Chiesa-Stato. Per il Forum di Lisbona Maria Chiara Biagioni, per Sir Europa, ha sentito mons. Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee.

Perché cattolici e ortodossi hanno scelto per questo terzo Forum europeo di parlare di crisi economica?
“Innanzitutto perché è una urgenza. È importante oggi che i cristiani facciano una riflessione insieme su una crisi economico-finanziaria che è in atto e vadano alle radici di questa crisi per capire come possiamo, in quanto cristiani uniti, collaborare perché la gente e le nostre società possano superare questa situazione. Cerchiamo in ultima analisi di essere come Cristo, dentro la storia. In secondo luogo bisogna dire che questi Forum europei cattolico-ortodossi hanno come scopo quello di mettere insieme i cristiani cattolici e ortodossi per riflettere su temi sociali e pastorali che hanno incidenza nella vita delle comunità. Anche partendo da una prospettiva teologica, il Forum non si prefigge un dialogo dottrinale ma un dialogo su questioni appunto sociali e pastorali sulle quali cristiani cattolici e ortodossi facciano un’analisi e diano una proposta comune”.

La povertà spesso si coniuga in Europa con l’immigrazione. Se ne parlerà al Forum?
“Il dialogo e l’analisi sulle situazioni e sulle vicende concrete della vita toccate dalla crisi economica riguarderanno senz’altro anche le condizioni vissute dagli immigrati. Si parlerà quindi dei cattolici nei Paesi ortodossi e degli ortodossi nei Paesi a maggioranza cattolica che hanno bisogno di essere sostenuti perché spesso, vivendo come minoranze, sono la fascia di popolazione meno aiutata”.

Proprio ieri il Papa parlava della logica della ricerca dell’“utile proprio” e del “massimo profitto”. Come cambiare questa mentalità?
“Noi cattolici diciamo che siamo in tempi di nuova evangelizzazione e ci sembra che questa nuova evangelizzazione, che implica la rinascita e il rafforzamento della fede coinvolgendo la persona in tutta la sua totalità, sia anche fondamentale per cambiare quella mentalità che guarda al profitto e al guadagno come un fine e non come un mezzo e che quindi è anche disponibile a trattare le persone come un mezzo. Credo che per cambiare una mentalità non basta sapere che si sta facendo male ma c’è bisogno della forza dello Spirito Santo che illumina il cuore e la mente”.

Che tipo di dialogo ecumenico si propone il Forum?
“È un dialogo molto concreto che si prefigge di individuare modi di aiuto concreti che i cristiani possono dare alla popolazione. Ma è anche un dialogo che cerca una posizione comune su sfide sociali per presentarsi davanti alla società europea e anche alle autorità europee con quella forza dell’unità che rappresenta una moltitudine di persone. Noi siamo convinti che cattolici e ortodossi insieme in Europa, essendo la maggioranza della popolazione hanno un dovere davanti alle autorità e alla società in generale, di dire quello che pensano e di fare proposte concrete”.

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